Aggiornato il 03/05/18 at 04:40 pm
di Gabriella Tesoro
Una nuova rivoluzione sta avvenendo nel Kurdistan turco, ma questa volta non ha niente a che vedere né con le armi, né con la violenza, bensì con l’uguaglianza di genere: nei territori in cui,…… nel corso delle elezioni dello scorso 30 marzo ha vinto il Partito della pace e della democrazia (BDP), l’evoluzione parlamentare del PKK, ogni carica politica sarà affidata contemporaneamente a un uomo e a una donna.
Il partito sta portando avanti la nuova linea dettata dal leader Öcalan, in prigione da ormai 15 anni con l’accusa di terrorismo, che, oltre a prevedere la sostituzione della lotta armata con la lotta politica, punta a raggiungere la democrazia paritaria. Non si tratta di mere quote rosa, ma di un vero e proprio modello politico che vede la condivisione del potere tra un uomo e una donna. E così, nelle città dove ha vinto il BDP ci sarà un sindaco e una sindaca che dovranno prendere insieme qualunque decisione e solo in caso di inconciliabili punti di vista si potrà chiedere l’aiuto del Consiglio comunale o del Consiglio della città. Con la condivisione della carica tra due persone, anche lo stipendio sarà diviso in parti uguali, ma il governo centrale ne riconoscerà solo uno.
Dove sarà applicato questo innovativo modello di uguaglianza di genere che non ha paragoni nel mondo? Principalmente dove ha vinto il BDP, vale a dire a Diyarbakir, a Hakkari, a Van e in molte altre città del Kurdistan. In totale si calcolano 11 provincie, 68 distretti e 23 città. Tuttavia, nonostante le enormi critiche piovute sul Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP), il partito del premier Erdoğan è riuscito ad accaparrarsi una buona fetta di voti anche nelle regioni orientali, anche se è stata in Anatolia la vera vittoria, avendo ottenuto la maggioranza in punti-chiave come Istanbul e Ankara.
Il governo di Erdoğan non riconosce ufficialmente il modello del BDP, anche se il principio è utilizzato da tutti gli organismi interni al partito dal 2000 ed è pronto per essere esteso nel Kurdistan turco per dare un forte segnale all’interno della società curda, dove il ruolo della donna è ancora estremamente marginale. Le donne del BDP si sono poste tre particolari obiettivi da raggiungere: in primo luogo, l’abbiamo visto, è istituzionalizzare la condivisione delle cariche elettive tra un uomo e una donna; in secondo luogo è necessario politicizzare la partecipazione delle donne facendo sì che si avvicinino alla politica; in terzo luogo bisogna allargare questo modello e diffonderlo a tutti i livelli della società.
Insomma, questo nuovo modello di partecipazione non solo punta a una vera e propria rappresentanza di genere, ma è anche un ulteriore passo nella nuova battaglia dei curdi per entrare ufficialmente nella vita politica turca e per togliersi il bollo infamante che li identifica, tutti, come terroristi.
fonte:International Busness Times
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