Siria. L’impegno delle Sdf

Aggiornato il 06/12/24 at 06:20 pm

di Shorsh Surme –——-Mercoledì scorso le fazioni armate dell’opposizione hanno lanciato un attacco a sorpresa, durante il quale sono riuscite a sottrarre il controllo della città di Aleppo alle forze governative. Con le notizie sulla Siria, le fazioni siriane sono diventate il fulcro di discussioni e indagini, soprattutto alla luce della mappa della galassia dei gruppi armati del paese.
Questi gruppi includono gruppi jihadistii, come Hayat Tahrir al-Sham, che ha guidato l’attacco ad Aleppo e che raccoglie fazioni quietiste eredi di Jabat al-Nusra. Tuttavia, oltre a questi gruppi, esistono altre fazioni armate con ideologie diverse, come le Forze Democratiche Siriane
In ottobre le Forze Democratiche Siriane (conosciute con la sigla SDF) sono entrate nel nono anno della loro fondazione, e la sigla “SDF” è stata associata alla guerra iniziata nel 2011. In realtà la sua fondazione è stata annunciata solo nell’autunno del 2015 nella città di Qamishli, nel governatorato di al-Hasakah, una delle zone di confine della Siria settentrionale abitata da una popolazione curda e principale teatro delle operazioni delle SDF.
Fin dall’inizio si sapeva che le SDF fossero direttamente sostenute dagli Stati Uniti e che fossero state costituite quale elemento partner locale delle forze della coalizione internazionale contro l’ISIS. Dall’annuncio della formazione della coalizione, nel settembre 2014, le SDF hanno lavorato per sostenere gruppi e organismi armati in Siria e Iraq.
Quando l’SDF ha rilasciato la sua dichiarazione introduttiva, si è presentata come “un blocco militare nazionale per tutti i siriani, compresi curdi, arabi, turkmeni e siriaci”, e ha spiegato che il suo obiettivo principale era sconfiggere l’Isis e ripristinare tutte le terre che gli estremisti avevano invaso.
Le Forze Democratiche Siriane hanno ricevuto sostegno finanziario e militare nell’ambito della guerra contro l’ISIS, e sono entrate in guerra con l’appoggio della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti. Tuttavia la creazione di questa formazione armata, le sue aree di concentrazione e le sue conquiste nella Siria nord-orientale adiacente ai confini meridionali della Turchia, hanno suscitato le ire del governo di Ankara.
Le SDF sono riuscite a espellere l’Isis da diverse aree strategiche e a controllare vaste aree della Siria nord-orientale. Una delle battaglie più famose contro l’ISIS è la battaglia di Ayn al-Arab/Kobani nel 2015. Dopo una serie di vittorie militari, nel marzo 2019 è stata annunciata la sconfitta dell’ISIS, ma invece di rafforzare la propria posizione nel conflitto, le SDF hanno vacillato e temuto di essere eliminate da un momento all’altro.
Ciò che ha alimentato questi timori è stato l’annuncio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di ritirare la maggior parte dei soldati americani, lasciandone alcuni per proteggere le installazioni petrolifere nella regione che contiene importanti riserve.