Aggiornato il 10/10/24 at 07:49 pm
di Shorsh Surme ———–Nonostante la sua dichiarazione di vittoria, l’Iran si trova di fronte a un dilemma strategico a causa della straordinaria perdita subita da Hezbollah in Libano. Hezbollah è da decenni un potente cliente di Teheran nel mondo arabo, fungendo da canale di comunicazione tra l’Iran e il popolo sciita del mondo arabo e altri gruppi armati nella regione. Per un paese non arabo come l’Iran, la lingua e l’etnia di Hezbollah sono stati uno strumento essenziale per stabilire “l’asse della resistenza”. La scorsa settimana il prestigio e l’hard power di Hezbollah sono crollati drammaticamente a seguito dell’assassinio del leader Hassan Nasrallah, di ulteriori omicidi ai vertici della catena di comando militare, di un’apparente interruzione delle comunicazioni e di attacchi israeliani su larga scala contro le sue basi e le sue risorse. Con questa svolta nelle fortune, dove andrà l’Iran da qui in avanti?
L’invasione israeliana del Libano ha costretto più di un milione di persone, la maggior parte delle quali provenienti dalle zone controllate da Hezbollah, a cercare rifugio in altre parti del paese. Inoltre circa 76mila libanesi sono fuggiti in Siria insieme a 200mila rifugiati siriani nelle aree controllate dall’opposizione siriana. La catastrofe politica ed economica che il Libano stava attraversando prima dello scoppio delle ostilità è in gran parte il risultato dell’influenza di Hezbollah nella politica e nella società libanesi. La mancanza di assistenza da parte del governo libanese ha aumentato la frustrazione tra i membri di Hezbollah a livello locale, mentre si sono intensificate le ostilità tra i rifugiati sciiti e la popolazione non sciita del paese.
Ciò porterà soltanto a una continua instabilità e a un calo della popolarità di Hezbollah. La ricostruzione di Hezbollah richiederà un significativo investimento di tempo e risorse, che l’Iran potrebbe non essere in grado di permettersi soprattutto alla luce della sua crisi economica.
Tuttavia Teheran dispone di altri strumenti nel suo arsenale regionale e potrebbe presto ricorrere alla sostituzione del ruolo dominante svolto da Hezbollah. Le Forze di Mobilitazione Popolare Sciite irachene potrebbero essere un valido candidato. Ma la natura frammentata del gruppo lo rende meno potente. Gli Houthi nello Yemen sono forse l’opzione più positiva per l’Iran.
L’attacco missilistico iraniano della settimana scorsa contro Israele con 181 missili fornisce un’idea di come l’Iran potrebbe cambiare la sua strategia.
In primo luogo l’attacco ha dimostrato la volontà di rischiare di essere coinvolti più direttamente negli scontri militari. Khamenei ha anche ammesso che l’Iran colpirebbe nuovamente Israele se necessario. Con Israele determinato a rispondere con forza, un ciclo di attacchi “occhio per occhio”, che potrebbero degenerare in un conflitto più ampio o addirittura in una guerra su vasta scala, appare imminente in modo preoccupante. In questo scenario l’approccio iraniano alla guerra missilistica a lungo raggio potrebbe servire da modello per gli Houthi che, a differenza di Hezbollah, non hanno sede ai confini di Israele.
Gli Houthi hanno già dimostrato le loro capacità nelle operazioni sul Mar Rosso e, adottando una strategia basata sui missili, potrebbero espandere la loro portata e aumentare il loro valore come rappresentante di Teheran nel più ampio conflitto contro Israele.
In contrasto con le frammentate Forze di Mobilitazione Popolare, gli Houthi formano un gruppo più coeso con una struttura di leadership unificata, strettamente modellato su Hezbollah e istituito con il sostegno del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica.
Gli Houthi gestiscono effettivamente gran parte dello Yemen e hanno dimostrato la loro abilità militare prendendo di mira gli interessi statunitensi ed europei nel Mar Rosso, minacciando i rivali regionali dell’Iran, come l’Arabia Saudita, e persino attaccando i porti israeliani con missili a lungo raggio.
Un altro fattore cruciale è la Russia. Mosca vede gli Houthi come una risorsa strategica mentre intensifica le sue provocazioni verso l’occidente. La relazione emergente tra gli Houthi e la Russia offre all’Iran un’opportunità unica per rafforzare la propria influenza regionale. Attraverso un’alleanza con la Russia, Teheran può esercitare una maggiore pressione sui concorrenti nella regione e trarre vantaggio dalla posizione degli Houthi per ostacolare gli interessi americani, europei e israeliani. Questa alleanza potrebbe anche consentire all’Iran di coordinarsi in modo più efficace con Mosca su obiettivi geopolitici più ampi, come contrastare l’influenza occidentale in Medio Oriente e minare l’ordine globale.
Pertanto è troppo presto per concludere se il ritiro di Hezbollah limiterebbe l’influenza dell’Iran nella regione, tuttavia questo potrebbe portare a un cambiamento di strategia. Se gli Houthi ottenessero un significativo sostegno russo, potrebbero rivelarsi partner più utili. In effetti il modo in cui gli Stati Uniti e i loro alleati affrontano gli Houthi yemeniti e la loro minaccia alla vitale via navigabile del Mar Rosso è una questione che acquisirà sempre maggiore importanza in futuro.