Aggiornato il 12/11/22 at 06:31 pm
di Shorsh Surme –——Continuano accesi i dibattiti sui fattori che hanno portato la Russia a invadere l’Ucraina il 24 febbraio 2022, ma è necessario distinguere tra cause profonde, intermedie e immediate. La guerra tuttavia non deve essere considerata inevitabile, anche quando sono i fattori scatenanti sembrano considerare l’iniziativa bellica come una conseguenza.
La guerra della Russia in Ucraina è il conflitto più dirompente che l’Europa abbia visto dal 1945. Diversi analisti ritengono che il presidente russo Vladimir Putin sia arrivato alla guerra per via della decisione della Nato, presa a Bucarest nel 2008, di farvi aderire l’Ucraina e la Georgia, cosa che rappresenterebbe una minaccia esistenziale ai confini della Russia; altri fanno risalire il conflitto alla fine della Guerra Fredda e al fallimento dell’occidente nel sostenere adeguatamente la Russia dopo il crollo dell’Unione Sovietica.
Come discernere le origini di una guerra che può durare anni?
La Prima Guerra Mondiale è avvenuta oltre un secolo fa, eppure gli storici scrivono ancora libri in cui discutono sui motivi che l’hanno causata. È avvenuta perché un terrorista serbo ha assassinato l’arciduca d’Austria nel 1914, o ha avuto più a che fare con l’ascesa del potere tedesco che sfidava la Gran Bretagna, o ancora per il crescente nazionalismo in tutta Europa? La risposta è “tutto quanto sopra, più altro”. Ma la guerra non era inevitabile fino a quando non scoppiò effettivamente nell’agosto 1914; e anche allora non era inevitabile che seguissero quattro anni di carneficina.
Fatto questo esempio, è possibile comprendere la necessità di distinguere tra cause profonde, intermedie e immediate. Come osserva lo storico Christopher Clark nel suo libro sulle cause della Prima Guerra Mondiale, “The Sleepwalkers”, nel 1914 “il futuro era ancora aperto, solo che…”. Le scelte politiche sbagliate sono state una causa cruciale della catastrofe.
Esattamente come oggi per la guerra ucraina.