Aggiornato il 06/01/19 at 01:55 pm
di Shorsh Surme — Secondo fonti curde le delegazioni di Turchia e Russia avrebbero raggiunto in occasione della recente riunione a Mosca un accordo di “cooperazione” per la Siria in generale e per il Kurdistan siriano in particolare.
La tv curda Rudaw ha infatti rivelato che l’incontro tra il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il suo omologo Turco Melvet Cavusoglu ha portato ad un’intesa che prevederebbe tra varie cose la possibilità per la Turchia di annientare i gruppi cosiddetti “terroristici”. Il punto è che ancora non è chiaro chi siano questi gruppi, dal momento che se per la Russia potrebbero essere i miliziani jihadsti, per la Turchia si tratta certamente delle forze curde, che non da oggi continuano a sacrificarsi per combattere l’Isis.
Se questo avverrà significa che Ankara potrà attaccare i curdi a prescindere o meno dalla presenza sul terreno di soldati siriani o di altre nazioni.
L’accordo avrebbe con tutta probabilità anche la benedizione degli ayatollah iraniani, che ultimamente considerano Donald Trump non più “Satana” bensì un uomo saggio per la sua decisione di ritirarsi della Siria, lasciando naturalmente il campo ai loro Pasdaran.
Unica cosa positiva del ritiro degli Usa dal teatro siriano è stata la dichiarazione dei generali statunitensi di stanza in Siria, i quali hanno già fatto raccomandato nel quadro della pianificazione del disimpegno che i combattenti curdi possano tenere le armi fornite loro fornitegli. Si tratta di una mossa che senza dubbio sarà malvista dia dalla Nato che dalla Turchia, ma va detto che ancora manca il via libera del Pentagono e della Casa Bianca.
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