Aggiornato il 09/09/18 at 12:16 pm
di Shorsh Surme – Dopo mesi nel braccio della morte, il 23enne Ramin Hussien Panahi, attivista curdo del Kurdistan dell’Iran ( Kurdistan Rojhalat), è stato impiccato oggi alle prime luci dell’alba nel carcere di Raja’i Shahr a Karaj, nella provincia di Hengaw. La notizia è stata diffusa attraverso un tweet dal fratello Amjad, il quale ha chiesto alla comunità Internazionale di condannare con fermezza l’esecuzione come pure quella di altri detenuti politici del regime degli ayatollah.
Panahi era stato accusato senza alcuna prova di essere il membro di Komala, uno dei partiti curdi del Kurdistan Iraniano in lotta contro il regime di Mollah e quindi per la libertà di 9 milioni di curdi che vivono nella regione .
Nonostante i ripetuti appelli delle associazioni in difesa dei diritti umani e delle Nazioni perché fosse annullata a Panahi la pena capitale, le autorità iraniane gli avevano persino negato la difesa di un avvocato.
Il giovane martire Panahi è apparso in un breve video lunedì scorso, con una voce roca, per ringraziare la sua gente e i curdi per il loro sostegno, e ha detto che “Vorrei sottolineare che non sono un terrorista come sostiene l’accusa “.
Oltre la morte di Panahi, oggi i caccia bombardieri iraniani hanno colpito la sede del Partito Democratico del Kurdistan dell’Iran (PDKI) nella città curda di Koya, provincia di Erbil, la capitale del Kurdistan dell’Iraq, violando la sovranità della Regione Federale del Kurdistan e dello stato iracheno. Il Governo Regione del Kurdistan (Krg) ha condannato l’attacco che ha provocando 12 morti e 42 feriti.
Negli ultimi anni sia l’Iran che la Turchia hanno ripetutamente bombardato aree della regione del Kurdistan, specialmente lungo i confini.
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