Aggiornato il 03/05/18 at 04:31 pm
di Shorsh Surme
Nel maggio 1916 veniva firmato l’accordo conosciuto come “di Sykes-Picot”, dal nome dei due………
negoziatori, uno Inglese e l’altro francese. Con quell’accordo furono disegnati a tavolino i confini del Kurdistan del sud, e tutt’oggi quella discutibile intesa è in vigore.
I due nomi sono fusi insieme come se fossero un doppio cognome come quello di Franklin-Bouillon, il diplomatico francese il cui nome indica il trattato che stabilì il confine turco-siriano nel 1921. Eppure Mark Sykes e Francoise Georges Picot erano due uomini molto diversi. Entrambi funzionari diplomatici, Picot era un difensore accanito degli interessi della Francia nella zona.
L’accordo fu tuttavia la causa della morte di molti curdi ad opera dei turchi.
Esso stabiliva essenzialmente le zone di influenza inglese e francese nei territori arabi dell’ex impero Ottomano, mentre la Russia otteneva quasi tutto il Kurdistan settentrionale lungo una linea che corrisponde grosso modo all’attuale confine turco-iracheno. La Francia si assicurava la zona costiera della Siria, la Cilicia e la provincia di Adana; la Gran Bretagna riceveva la bassa Mesopotamia (i due vilayet di Basra e Bagdad) e i due porti palestinesi di Acri ed Haifa.
Il presidente della Regione autonoma del Kurdistan iracheno Massuod Barzani ha sempre ripetuto che “L’era di Sykes-Picot è finita”. A cominciare dell’Iraq, “che non esiste. Esiste solo sulla mappa. Il paese si sta uccidendo da solo. Sciiti e sunniti non possono vivere insieme, come possiamo noi vivere con loro?”.
Barzani ha effettivamente ragione, basti vedere la guerra settaria tra gli sciiti e sunniti che dura da molti anni, con l’Iran da una parte e l’Arabia Saudita d’altra, due nazioni che continuano a gettare altra benzina sul fuoco della crisi di un paese inventato dall’accordo Sykes-Picot.
Perché, tuttavia, è importante è importante tenere presente questa storia? In primo luogo aiuta a comprendere gli attuali conflitti regionali, civili e settari in Medio Oriente; in secondo luogo essa mostra la natura arbitraria degli attuali confini della regione; in terzo luogo mostra come resta stupido cercare soluzioni attraverso interventi (umanitari o di altra natura) dalle potenze mondiali.
Accordi come quello di Sykes-Picot hanno determinato il destino dei popoli dell’area, in prims il popolo curdo, che è stato la principale vittima dell’intesa sottoscritta da Gran Bretagna e Francia con i beneplacito della Russia. Oggi i curdi si stanno preparando per un referendum per l’indipendenza.
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