
Aggiornato il 26/02/25 at 01:23 pm
di Shorsh Surme –——–E’ tornata di attualità in Turchia la questione dello scioglimento del Partito Popolare curdo (HDP), se si vuole in modo “inaspettato” nel momento in cui vi sono ombre sul partito al governo (Partito della Giustizia e dello Sviluppo) e sul suo alleato, il Partito del Movimento Nazionalista.
La Procura turca ha infatti depositato un nuovo un atto di accusa contro il partito presso la Corte costituzionale, chiedendone la chiusura e l’interdizione politica di circa 500 membri.
Quanto sta accadendo avviene tre mesi dopo che la Corte costituzionale del Paese ha respinto la prima petizione per sciogliere il partito, al fine di colmare le lacune relative al memorandum, che all’epoca avevano fatto infuriare l’alleato di Erdogan, Devlet Bahceli.
Il leader del Partito del Movimento Nazionalista, Devlet Bahceli, ha affermato che l’atto di accusa è stato rinviato alla Corte costituzionale per chiudere l’HDP, aggiungendo che la “Corte Costituzionale non ha la possibilità di rinviare nuovamente l’atto di accusa”.
Secondo Bahceli “Tutti gli organi di questo partito separatista hanno commesso crimini e incitato a commetterli. Nell’ambito di un’operazione contro l’HDP (Partito Democratico dei Popoli), la polizia ha posto in detenzione provvisoria 52 persone in 10 città diverse. Secondo la magistratura, si tratta di un’operazione condotta contro “una formazione terroristica”. In realtà, l’HDP è una formazione politica legale che esiste da più di 13 anni in Turchia. Le persone arrestate sono ex parlamentari, politici locali, attivisti per i diritti umani, ricercatori e giornalisti.