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Aggiornato il 17/02/25 at 05:43 pm
di Shorsh Surme –———Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato di aver concordato con il suo omologo russo Vladimir Putin di avviare negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina, e ha affermato di auspicare un prossimo incontro in Arabia Saudita, al quale prenderà parte il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman.
Già domani si vedranno a Riad il segretario di Stato Usa Marco Rubio e l’omologo russo Sergei Lavrov al fine di valutare le condizioni per un faccia a faccia fra i due leader.
L’Arabia Saudita ha accolto con favore l’organizzazione di questo vertice, che potrebbe portare fine della guerra russo-ucraina: il paese mediorientale si propone così come mediatore, acquisendo un ruolo di rilevanza diplomatica nella regione e nel mondo.
Nello stesso tempo il Donald Trump di oggi non è quello del primo mandato: vuole fare in politica quello che ha fatto negli affari, ed essendo un miliardario self-made, dimentica che la politica non è un business e gli elementi in gioco sono più forti e profondi del business, cioè l’identità, il patriottismo, la religione e la storia. Il caso di Gaza docet, con l’assurda idea di trasformare la Striscia in una riviera turistica trasferendo altrove il popolo palestinese che la abita da sempre.