Libano. Martedì il cessate-il-fuoco di Hezbollah. Ma Israele continua i raid

Aggiornato il 16/02/25 at 06:05 pm

di Shorsh Surme –——Almeno due persone sono rimaste uccise ieri sera in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira un’auto nel Libano meridionale. Il fatto, come uno simile avvenuto poche ore prima, si è verificato sulla strada Jarjou, nella regione di Iqlim al-Tuffah, quando mancano pochi giorni all’attuazione del cessate-il-fuoco tra Hezbollah e Israele. Oltre alle due vi sono stati anche quattro feriti.
L’esercito israeliano ha dichiarato di aver lanciato un attacco aereo nel Libano meridionale prendendo di mira un “leader di spicco” dell’unità aerea di Hezbollah: “Il terrorista – riporta la nota dell’esercito, è stato colpito dopo aver ripetutamente violato gli accordi tra Israele e Libano nelle ultime settimane, compreso il suo ruolo nella supervisione del lancio di droni verso il territorio israeliano”.
Sabato mattina, un drone israeliano ha lanciato un raid contro il quartiere di Aqaba, alla periferia della città di Ainata, nel distretto di Bint Jbeil, secondo quanto riportato dall’agenzia, che non ha segnalato vittime.
Il 27 novembre è stato raggiunto un accordo di cessate-il-fuoco, con l’obiettivo di porre fine allo scambio di bombardamenti transfrontalieri durato circa un anno tra Israele e Hezbollah, che si è trasformato in uno scontro aperto a partire da settembre 2024 con Israele che ha intensificato i suoi raid e iniziato le incursioni via terra nelle zone di confine nel Libano meridionale.
L’accordo prevedeva un termine di sessanta giorni per il ritiro delle forze israeliane dal Libano meridionale, in cambio del rafforzamento del loro dispiegamento da parte dell’esercito libanese e della Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL). In cambio il partito sciita avrebbe dovuto ritirarsi dall’area a sud del fiume Litani e smantellare tutte le strutture militari ancora presenti. Dopo che Israele ha confermato che non avrebbe rispettato la scadenza specificata per il ritiro, l’accordo è stato prorogato fino al 18 febbraio.
Nelle ultime settimane le due parti si sono scambiate accuse di violazione dell’accordo. Israele ha sottolineato che non permetterà al partito sciita di ricostruire le sue capacità o di trasferire armi. Un funzionario della sicurezza israeliano ha dichiarato giovedì che Israele è pronto a ritirarsi dal territorio libanese e a consegnarlo all’esercito “entro i tempi” specificati nell’accordo di cessate-il-fuoco. Le sue dichiarazioni sono arrivate mentre giovedì sera i caccia israeliani effettuavano operazioni di bombardamento contro siti militari di proprietà di Hezbollah “contenenti armi e lanciatori, che rappresentano una minaccia diretta per il fronte interno israeliano”, secondo l’esercito israeliano.
Da parte sua il Libano ha informato giovedì il mediatore statunitense del suo netto rifiuto alla richiesta di Israele di mantenere le sue truppe in cinque punti nel sud del Paese, dopo la scadenza del termine per l’attuazione dell’accordo di cessate-il-fuoco del 18 febbraio, secondo quanto annunciato dal presidente del Parlamento Nabih Berri.