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Aggiornato il 14/02/25 at 07:45 pm
di Hüsamettin TURAN ——–L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha seguito una politica estera diversa da quella tradizionale americana, cercando di rafforzare le relazioni con la Russia. Recentemente, dopo una telefonata con Vladimir Putin, ha annunciato l’intenzione di incontrarlo in Arabia Saudita. Questa decisione potrebbe avere un impatto significativo sugli equilibri in Medio Oriente.
La scelta di Trump rafforza il ruolo dell’Arabia Saudita come attore regionale chiave, a discapito di Iran e Turchia. Inoltre, la sua proposta di reintegrare la Russia nel G7, trasformandolo nuovamente in G8, mostra chiaramente la strategia americana di avvicinare Mosca all’Occidente per contrastare la crescente influenza della Cina, che Trump considera la principale minaccia globale.
La Strategia di Trump verso la Russia e il Fattore Cina
L’approccio di Trump alla politica estera si basa sull’idea che la Cina rappresenti il più grande pericolo per gli Stati Uniti. Nei documenti di sicurezza nazionale, Pechino è descritta come il principale rivale strategico di Washington. Durante la presidenza Trump, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina si è intensificata, con l’introduzione di dazi per un valore di oltre 250 miliardi di dollari nel 2018.
In questo contesto, Trump ha cercato di rafforzare le relazioni con la Russia per allontanarla dalla Cina. Tuttavia, a causa delle sanzioni economiche imposte dall’Occidente, Mosca ha intensificato la cooperazione con Pechino nei settori energetico e militare. Nel 2019, il volume degli scambi commerciali tra Russia e Cina ha raggiunto i 110 miliardi di dollari, con la firma di importanti accordi nel settore energetico.
L’Incontro in Arabia Saudita e le Conseguenze Regionali
La scelta dell’Arabia Saudita come sede per l’incontro tra Trump e Putin è un segnale del crescente peso di Riyadh nella politica internazionale. Nel 2020, l’Arabia Saudita era uno dei principali produttori mondiali di petrolio e un membro influente dell’OPEC.
Questo rafforzamento della posizione saudita potrebbe ridurre l’influenza dell’Iran e della Turchia nella regione. Dopo il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare iraniano nel 2018, l’economia di Teheran ha subito gravi danni. Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), il PIL iraniano si è contratto del 7,6% nel 2019. La Turchia, invece, ha cercato di mantenere un equilibrio tra Stati Uniti e Russia, ma il consolidamento del potere saudita potrebbe creare nuove sfide diplomatiche per Ankara.
Il Ritorno della Russia nel G7 e le Implicazioni Globali
Trump ha proposto di reintegrare la Russia nel G7, trasformandolo nuovamente in G8. Mosca era stata esclusa nel 2014 a causa dell’annessione della Crimea. Se questa proposta venisse accettata, potrebbe segnare una svolta nelle relazioni tra la Russia e l’Occidente.
Tuttavia, all’interno dell’Unione Europea esistono divisioni su questa questione. Germania e Francia si oppongono al ritorno della Russia senza concessioni politiche, mentre paesi come l’Italia potrebbero sostenere questa iniziativa per favorire la cooperazione economica. Inoltre, un riavvicinamento tra la Russia e l’Occidente potrebbe isolare ulteriormente la Cina nello scenario geopolitico globale.
Un Cambio di Strategia nella Politica Estera Americana
Le politiche di Trump nei confronti di Russia e Cina rappresentano un cambiamento significativo nella strategia globale degli Stati Uniti. Mentre la politica estera tradizionale vedeva sia la Russia che la Cina come rivali strategici, Trump ha cercato di collaborare con Mosca per contenere Pechino.
Questa strategia, tuttavia, ha generato dibattiti negli Stati Uniti. I servizi di intelligence americani hanno accusato la Russia di interferenze nelle elezioni del 2016, sollevando critiche sulla vicinanza di Trump a Putin. Allo stesso tempo, la politica commerciale aggressiva contro la Cina ha suscitato preoccupazioni nel settore imprenditoriale americano.
In definitiva, le mosse di Trump potrebbero ridefinire gli equilibri globali. L’incontro in Arabia Saudita potrebbe influenzare la competizione per la leadership in Medio Oriente, mentre il ritorno della Russia nel G7 potrebbe ristrutturare i rapporti tra Occidente e Mosca. Questi sviluppi dimostrano che gli Stati Uniti stanno concentrando la loro strategia globale sulla sfida con la Cina, cercando di rafforzare i legami con la Russia per ottenere un vantaggio geopolitico.