Aggiornato il 10/12/24 at 04:59 pm
l 10 dicembre 1948 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che rappresenta la prima testimonianza della volontà della comunità internazionale di riconoscere universalmente i diritti che spettano a ciascun essere umano. Le norme che compongono la Dichiarazione sono ormai considerate come principi generali del diritto internazionale e rappresentano le fondamenta della civiltà europea.
La ricorrenza del 10 dicembre, in cui si celebra la Giornata mondiale dei diritti umani per ricordare la proclamazione della Dichiarazione del 1948, rappresenta l’occasione per l’Amministrazione Comunale di Mirano di ricordare che il 25 settembre scorso il Consiglio Comunale ha riconosciuto come genocidio il massacro compiuto dall’esercito iracheno di Saddam Hussein durante la Campagna di Al-Anfal contro il Kurdistan iracheno nell’Iraq del Nord. Erano le ultime fasi della guerra Iran-Iraq, tra il 1986 e il 1989, che ha portato alla morte in Iraq tra 50.000 e 182.000 persone, per la quasi totalità appartenenti all’etnia curda.
Il riconoscimento del genocidio Al-Anfal è avvenuto con un ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale.
La richiesta era stata inoltrata dal Direttivo dell’Associazione UDIK, Unione Donne Italiane e Kurde, che si sta battendo i diritti del popolo kurdo, diviso tra quattro stati del vicino Oriente, stati che non assicurano eguaglianza di diritti ai loro cittadini di etnia kurda. Questo è ancor più vero quando si parla dei diritti delle donne, come dimostrano gli esempi di Jina Amini, la giovane kurda uccisa dal regime islamico dell’Iran per non aver indossato correttamente il velo o di Maysoon Majidi, l’attivista kurda per i diritti delle donne e tanti altri esempi nel Kurdistan intero da parte dei regimi che lo governano.
«UDIK attraverso un convegno, in cui ha coinvolto sindaci, parlamentari e rappresentanti della Regione, giornalisti ed associazioni, ha lanciato e consegnato l’appello di riconoscimento del genocidio Anfal. A questo appello ha risposto il Comune di Mirano, che ha così ribadito l’importanza della difesa dei diritti delle persone e della giustizia. L’UDIk plaude quindi alla decisione del Comune di Mirano e si augura che l’esempio venga seguito da altri Comuni Italiani», ha dichiarato la Presidente dell’Unione Donne italiane e Kurde Gulala Salih.
«Il popolo kurdo – ha affermato il Sindaco Tiziano Baggio – è il “popolo senza terra” più numeroso del pianeta, 38 milioni di persone divise tra quattro stati. Le violazioni dei diritti fondamentali di questo popolo sono all’ordine del giorno, nonostante i kurdi, prigionieri dei conflitti nel Medio Oriente e degli equilibri della politica internazionale, continuino a rivestire un ruolo fondamentale nel contrasto all’avanzata integralista e jiadista. Da tempo il Comune di Mirano ha stabilito con la numerosa comunità kurda presente nel nostro territorio un legame di amicizia ed è gemellato col Comune di Chamchamal, conosciuta come “la città dei martiri” per il maggior numero di vittime del genocidio, che si trova nella regione del Kurdistan. Riconoscere da parte del nostro Consiglio Comunale il genocidio del popolo kurdo Al-Anfal perpetrato dal regime di Saddam Hussein, primo atto di questo genere avvenuto in Italia e ricordarlo nella giornata internazionale dei diritti umani è un atto di pace, di verità, di rispetto e di amicizia con la locale comunità kurda e, insieme, un invito al governo a non transigere sul rispetto dei diritti umani e dei popoli nella gestione dei rapporti internazionali».