Aggiornato il 26/10/24 at 08:58 pm
di Shorsh Surme –———L’interesse primario di Israele in Siria è impedire una presenza militare strategica iraniana in tutta il paese, inclusa la costruzione di infrastrutture militari e la coltivazione di forze partner locali. Dalla fine del 2017 l’esercito israeliano ha preso di mira le risorse iraniane in Siria a un ritmo crescente.
Questi attacchi hanno provocato ritorsioni anche da parte dell’Iran, creando il rischio che un’escalation porti a una guerra aperta tra Israele e Iran, che potrebbe riversarsi in Libano.
Nello specifico, nel sud-ovest della Siria, Israele ha cercato di tenere le forze iraniane e quelle legate all’Iran lontane dalla linea di armistizio del Golan e il rischio che gli attacchi militari israeliani inneschino un’escalation più ampia si accompagna al possibile tentativo del governo di Bashar al-Assad di riprendere il controllo dell’area, importante per l’aspetto strategico e le risorse idriche.
Gli attacchi israeliani si susseguono dal 10 ottobre, ma i media statali siriani hanno riferito che ad essere colpiti sono stati “un impianto di assemblaggio di automobili” a Homs e un sito militare ad Hama, nonché di due morti civili e tre feriti in seguito a un attacco aereo israeliano a Damasco.
L’esercito israeliano ha riconosciuto l’operazione, ma un portavoce ha indicato che è stato “preso di mira il capo del braccio finanziario di Hezbollah, responsabile dell’incanalamento di denaro proveniente dall’Iran”.
Anche l’Iraq è coinvolto in questa guerra. L’esercito israeliano ha infatti abbattuto due droni lanciati dall’Iraq contro Eilat e le alture del Golan. La Resistenza islamica in Iraq ha rivendicato la responsabilità degli attacchi.
li Stati Uniti hanno designato “tre individui e quattro società coinvolte in una rete di evasione delle sanzioni con sede in Libano che genera milioni di dollari di entrate per Hezbollah”, oltre a “individui coinvolti nella produzione e nel traffico illegale di Captagon (anfetamina, ndr) di cui ha beneficiato il regime di Bashar al-Assad e i suoi alleati, tra cui Hezbollah”.
Il Golan è stato occupato nel 1967 dagli israeliani, che hanno costretto 130mila siriani di diverse etnie alla fuga. Nel 2023 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che chiede il ritiro israeliano dalle alture occupate.