Aggiornato il 23/10/24 at 05:33 pm
di Shorsh Surme –———Il New York Times ha affermato che le tattiche di guerriglia operate dal movimento Hamas nel nord di Gaza rendono difficile sconfiggerlo, nonostante l’uccisione della maggior parte dei suoi leader, ultimo è stato Yahya Sinwar ucciso il 16 ottobre.
Il quotidiano statunitense ha riportato anche che l’uccisione del colonnello israeliano Ihsan Daqsa, verificatasi nel nord di Gaza domenica scorsa, mette in luce come l’ala militare del movimento rappresenti ancora una forza di guerriglia estremamente potente, anche se incapace di operare come forza di impatto. Il rapporto indica che i rimanenti combattenti del movimento si nascondono alla vista negli edifici fatiscenti e nella rete di enormi tunnel sotterranei, molti dei quali sono ancora nelle loro condizioni, nonostante gli sforzi di Israele per distruggerli. Il colonnello israeliano, appartenente alla minoranza araba drusa in Israele, è stato ucciso quando è esploso un ordigno piazzato vicino a un convoglio in cui vi era il suo carro armato, in un attacco a sorpresa che esemplifica la portata della tenacia di Hamas da circa un anno.
Secondo i militari “I combattenti di Hamas compaiono per un breve periodo in piccole unità per sistemare trappole esplosive sugli edifici, piazzare bombe sul lato della strada, attaccare mine ai veicoli corazzati israeliani o lanciare lanciagranate contro le forze israeliane prima di tentare di tornare sottoterra”. Hamas segue quindi un approccio alla lotta a raggio ristretto, basato sul mordi e fuggi.
Il maggiore generale Samir Ragheb, esperto militare e direttore della Fondazione araba per gli Studi Strategici, ha affermato che la continuazione della lotta di Hamas a Gaza e la sua gestione del campo hanno portato a perdite importanti nell’esercito israeliano, sottolineando che la resistenza non può essere completamente eliminata in qualsiasi luogo, indipendentemente dalle circostanze.
Ragheb ha spiegato ad Al-Masry Al-Youm che l’obiettivo fissato dal primo ministro israeliano di eliminare la resistenza non sarà raggiunto, e che prevenire minacce non è possibile.
Hisham al-Halabi, pilota dello stato maggiore generale libanese, consigliere dell’Accademia militare per gli studi post-laurea e strategici, ha affermato che la resistenza non è solo un’idea: si tratta piuttosto di una convinzione radicata nella coscienza del popolo palestinese, trasmessa di generazione in generazione allo stesso ritmo e nella stessa forma, che la fa persistere per lunghi periodi a Gaza e in Cisgiordania. Ha aggiunto che “I tunnel contengono grandi quantità di armamenti, distribuiti in tutto il settore, che aumentano la capacità di resistenza. Questi punti militari rendono difficile per Israele raggiungere i suoi obiettivi di eliminare completamente la resistenza”.