Aggiornato il 04/10/24 at 09:00 pm
di Shorsh Surme –———-Il Libano è testimone di una grave crisi derivante dallo sfollamento interno dalle regioni meridionali a quelle settentrionali a causa dell’escalation della guerra. Il numero di sfollati è stimato in circa un milione di persone, con gravi conseguenze economiche e sociali. Questo spostamento si riflette nell’economia impedendo agli sfollati di lavorare, poiché operano nei settori dell’agricoltura, del commercio e dei servizi, con perdite stimate tra 500 milioni e 1 miliardo di dollari. Inoltre la massiccia ondata di sfollamenti richiede la fornitura di aiuti umanitari, compresi alloggi, cibo e assistenza medica, per un costo compreso tra uno e due miliardi di dollari.
Tra i danni figurano anche la distruzione delle infrastrutture e il blocco dell’economia, soprattutto del turismo, che pone il Libano di fronte a ulteriori sfide sotto forma di un costo totale della guerra stimato tra gli 8 e i 13 miliardi di dollari. Questo costo rappresenta dal 50% al 70% del PIL del paese.
Il Libano non dispone delle infrastrutture necessarie per accogliere questo gran numero di sfollati. Grandi segmenti di essi dipendono dalle scuole pubbliche che sono state trasformate in centri di accoglienza, mentre il mercato degli affitti soffre di un’enorme pressione che ha portato a un aumento significativo dei prezzi. Crescono le preoccupazioni circa l’intervento del governo nella fissazione di limiti agli affitti, poiché ciò potrebbe ridurre il numero di appartamenti disponibili.
Il governo sta tentando di garantire la proprietà pubblica agli sfollati, ma ciò non basta. D’altro canto le scuole pubbliche sono state occupate dagli sfollati, ritardando l’anno scolastico per gli studenti poveri che dipendono da loro. Allo stesso tempo alcuni si interrogano sulla possibilità di sostenere questi studenti attraverso borse di studio per trasferirsi temporaneamente nelle scuole private, fino alla fine della crisi.