Turchia. Arrestati sostenitori del Pkk, ma si limitavano a cantare e a suonare inni curdi

Aggiornato il 28/07/24 at 08:21 pm

di Shorsh Surme –——-ERBIL. (Kurdistan Iraq). Le forze turche hanno arrestato 13 persone ritenute essere apparse in video virali mentre suonavano e cantavano slogan a sostegno del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK). L’agenzia di stampa statale turca Anadolu ha riferito che le forze di sicurezza di Istanbul hanno pubblicato video sui social media che mostravano una donna che suonava “inni del PKK” nella sua auto, e un altro video di giovani che cantavano slogan a sostegno del leader del PKK Abdullah Ocalan, oggi in carcere.
Stando a quanto riportato da Anadolu, le squadre antiterrorismo turche hanno avviato operazioni simultanee in 24 località distribuite in 7 distretti, arrestando 13 individui sospettati e sequestrando “materiale digitale”.
Ciò è avvenuto pochi giorni dopo un incidente simile nella provincia meridionale di Mersin, dove le forze di sicurezza hanno arrestato dieci persone per aver cantato slogan a sostegno di Ocalan.
Venerdì la polizia turca ha arrestato sei donne nella provincia di Siirt per aver ballato in un video su una canzone che elogiava i combattenti del PKK. Nel video le donne indossavano abiti tradizionali curdi.
Il PKK è un gruppo curdo che ha condotto un’insurrezione armata contro lo stato turco per decenni nella lotta per ottenere autodeterminazione e maggiori diritti, ma oggi il partito è designato come organizzazione terroristica da Ankara.
Gli scontri tra le forze turche e i combattenti del PKK si sono intensificati di recente nella regione del Kurdistan. Questa escalation di attacchi fa parte dei piani dichiarati dalla Turchia finalizzati a sradicare il gruppo curdo lungo il suo confine meridionale.
A marzo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva affermato che Ankara fosse vicina al controllo di una zona che “risolverà definitivamente” i problemi di sicurezza lungo il confine con la regione del Kurdistan e l’Iraq entro l’estate”.
Da giugno la Turchia ha schierato un gran numero di truppe nella provincia curdo irachena di Duhok.
Lunedì Erdogan ha affermato che Ankara si sarebbe vendicata per un militare turco ucciso a Duhok e per tutte le perdite nella regione: “Stiamo vendicando tutte queste perdite. Stanno pagando un prezzo molto alto e continueranno a farlo”.
Tuttavia gli incessanti attacchi militari di Ankara e lo spiegamento di truppe di terra hanno anche alimentato la paura tra gli abitanti dei villaggi delle zone montuose della provincia di Duhok, che temono di essere sfollati dai loro villaggi, poiché i colpi di mortaio e gli spari costanti scatenano il panico.
La Turchia ha effettuato più di mille attacchi nella regione del Kurdistan e nella provincia di Ninive dal 2024, secondo i dati del Community Peacemaker Teams (CPT) di Conflict Monitor.