Aggiornato il 28/06/24 at 10:31 pm
di Shorsh Surme –La guerra in corso in Ucraina coinvolgerà nei prossimi tempi l’attenzione mediatica in modo crescente, a scapito di quella in corso a Gaza. In entrambi i casi si tratta del fallimento di un sistema globale e regionale che non è riuscito a prevenirle, anche perché i semi delle due guerre sono stati piantati e coltivati da tempo, fino all’inevitabile. Il trattamento umiliante riservato alla Russia in Europa negli anni Novanta del secolo scorso, come pure l’infrangersi delle iniziative di pace nel corso degli anni Novanta in Medio Oriente si sono tradotti nella drammaticità che è sotto gli occhi di tutti: nessuno è senza peccato e tutti sono chiamati alla responsabilità di individuare soluzioni concrete.
Probabilmente nelle prossime settimane si potrà assistere ad un implemento delle attività ucraine, grazie alle forniture di armi da parte degli occidentali, sulla Crimea, che i russi non vogliono cedere sia per le infrastrutture militari che per quelle civili installate. Tra le armi protagoniste degli ultimi tempi vi sono i droni aerei, di terra e marini, impiegati sempre più in ogni teatro, compreso gli houthi yemeniti che li usano per colpire le armi che transitano nel Mar Rosso al fine di indebolire Israele e sostenere Hamas.