Aggiornato il 05/09/23 at 01:04 pm
È passato esattamente un anno dall’assassinio di Mahsa Amini e dall’inizio della Rivoluzione di Donna Vita Libertà in Iran. Per dodici mesi, il popolo iraniano, unito in un’alleanza senza precedenti all’interno dell’Iran e fuori dal Paese, ha espresso il suo avere in orrore il regime corrotto della Repubblica Islamica, che non ha più alcuna legittimità giuridica, politica e sociale per esistere. Lo ha fatto gridando la sua volontà di rovesciare questo Regime e di ottenere giustizia per il sangue innocente versato. In questo anno il Regime Islamico criminale ha schedato ed arrestato più di 50.000 persone, ne ha uccise circa 1000 (tra cui 74 bambini) ed ha impiccato 7 manifestanti legati direttamente alla Rivoluzione di Donna Vita Libertà, nel tentativo di piegare la volontà ed il coraggio dei giovani di questa terra e di spegnere la fiamma di questa Rivoluzione senza precedenti.
Tuttavia, la straordinaria resistenza di questa gioventù, consapevole e matura politicamente, ha messo a dura prova il sistema repressivo del Regime Islamico ed i suoi vertici, facendoli sentire sotto scacco, in una fase di stallo come non è mai avvenuto. In questo cammino, anche noi iraniani all’estero, all’unisono con il nostro popolo in Iran, gridiamo la libertà e diventiamo ancora una volta voce ed eco dell’Iran e lo saremo sempre ed in ogni occasione.
Popoli liberi del mondo,
la sopravvivenza del regime infanticida della Repubblica Islamica non contribuisce soltanto al sacrificio di altre vite innocenti in Iran e alla distruzione dell’antica terra degli Arii, è anche una minaccia per il Medio Oriente con guerre, distruzioni e miseria.
La “questione del nucleare iraniano”, il tragico coinvolgimento del Regime in Siria, nello Yemen, in Iraq, in Libano e gli aiuti militari alla Russia nella guerra d’invasione dell’Ucraina hanno marchiato i destini di questi popoli e sono scolpiti nella memoria di tutti.
Ora, nell’anniversario dell’assassinio di Mahsa Amini, desiderosi di libertà, riuniti in oltre 100 località del mondo, chiediamo di nuovo, tutti insieme, che nei negoziati politici e negli accordi commerciali con l’Iran si scelga di favorire e sostenere la volontà del popolo iraniano nel suo autodeterminarsi nonché il bene e la sicurezza dei Paesi della regione. Sollecitiamo, altresì, l’attenzione dei governi mondiali, dei loro cittadini e degli organi di informazione sulle richieste legittime del popolo iraniano, qui di seguito riassunte:
1) Richiamare i propri ambasciatori in Iran ed interrompere ogni relazione politica e commerciale con il regime criminale della Repubblica Islamica ed ogni sua lobby ed elemento trasversale o parallelo
2) Inserire il Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica ( Pasdaran, IRGC) nelle liste delle organizzazioni terroristiche di ogni Stato, nonché delle organizzazioni internazionali e dell’Unione europea
3) Aumentare la pressione internazionale sulla Repubblica Islamica affinché rispetti la Dichiarazione universale dei diritti umani, con particolare riguardo per gli articoli relativi ai diritti delle donne e delle minoranze etniche e religiose;
4) Vietare la vendita al Regime Islamico di strumenti atti alla censura ed alla repressione; sanzionare e condannare legalmente ogni individuo o azienda che violi queste disposizioni, supportando di fatto la repressione della Repubblica Islamica contro i suoi stessi cittadini
5) Aiutare il popolo iraniano ad accedere ad Internet senza filtri e censura in atto da parte del Regime, per contribuire alla libertà di informazione ed espressione, che sono diritti inalienabili di ogni essere umano
Presidente Associazione Nedaday
Dott. Taher Djafarizad