Aggiornato il 06/12/22 at 02:25 pm
Italia Oggi: Vi sono popoli alla ricerca atavica di un territorio. Queste minoranze sono spesso utilizzate dalle grandi potenze o dai ras locali per i propri rapporti di forza, ciò che rende aree del pianeta instabili poiché popolazioni locali e interessi globali non trovano composizione. I palestinesi, nonostante a parole tutti concordino di dare loro una terra che possa pacificamente coesistere innanzi tutto con lo Stato di Israele, si trovano ancora in una situazione di estrema precarietà e si continua a morire tra attentati e repressione nonostante che la soluzione del problema, se non ci fossero estremismi, sarebbe realizzabile. Lo stesso discorso vale per il popolo curdo. È stato un esemplare alleato dell’Occidente ma ora rischia l’olocausto perché si tratta di una minoranza che reclama il diritto all’autodeterminazione. È vergognoso chiudere gli occhi sulla sua sorte e non evitare il ripetersi di quanto successe agli armeni.
La Turchia aveva già occupato in Siria territori ad alta intensità curda: nel 2018 la regione di Afrin e nel 2019 una striscia di confine tra Kobanê e Jazirah, con la conseguente fuga da parte delle popolazioni curde. Poche settimane fa Recep Erdogan ha ordinato il bombardamento di Rojava, regione autonoma nel Nord-Est della Siria, premessa a quanto sembra a un’occupazione militare. Mentre l’Iran sta attaccando i campi dei curdi iraniani. La popolazione si trova quindi tra l’incudine e il martello. Il presidente turco ha addossato ai curdi la responsabilità dell’attentato di metà novembre ad Ankara, ipotesi sdegnosamente respinta da tutti i partiti curdi, l’Iran punta su di loro il dito per i disordini che stanno investendo il Paese solo perché Jina Amini, la ragazza uccisa a settembre dalla polizia morale, proveniva dalle aree curde del Paese. Due accuse allo scopo di reprimere.
Col trattato di Losanna che fece seguito alla prima guerra mondiale il Kurdistan fu diviso tra Iran, Iraq, Turchia e Siria . In pratica i curdi persero la loro terra e da allora la rivendicano. Sono circa 30 milioni. Possibile che l’Europa, perché ricattata da Erdogan per via dell’immigrazione e timorosa verso l’Iran, continui a tenere la testa sotto la sabbia?