IRAN. VICINO L’ACCORDO SUL NUCLEARE, MA DA TEHERAN ARRIVANO NUOVE RICHIESTE

Aggiornato il 20/08/22 at 04:22 pm

di Shorsh Surme —– Nasser Kanaani, portavoce del ministero iraniano degli Esteri, ha ribadito che le richieste dell’Iran non sono state completamente soddisfatte in base alla proposta dell’Unione Europea di ripristinare l’accordo nucleare del 2015, affermando nel briefing settimanale con la stampa che dovrebbero essere fornite maggiori garanzie per un ritorno completo al Jpcoa. “Sono stati fatti dei progressi relativi, ma non hanno soddisfatto pienamente le richieste legali dell’Iran, abbiamo altre aspettative e crediamo che tutti gli interessi debbano essere soddisfatti”, ha spiegato, aggiungendo che sono in corso ulteriori discussioni a Teheran per presentare punti aggiuntivi alla proposta dell’Ue. Kanaani ha confermato che un accordo è vicino, ma sarà raggiunto solo se tutte le parti rispetteranno le “linee rosse” dell’Iran e terranno conto dei suoi interessi.
La scorsa settimana il capo della politica estera dell’Ue, Josep Borrell, ha presentato un “testo finale” dell’accordo sul nucleare e si prevede che i negoziatori risponderanno dopo le rispettive consultazioni in patria prima di tornare a Vienna.
Kanaani ha osservato che “discussioni ad alto livello” sulla bozza di testo “si sono tenute e sono in corso” in Iran, mentre il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha dichiarato ai giornalisti che Teheran avrebbe inviato la sua proposta finale “per iscritto” entro mezzanotte.
L’accordo nucleare, noto come Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), è stato firmato da Gran Bretagna, Cina, Francia, Germania, Iran, Russia e Stati Uniti nel 2015, offrendo a Teheran un alleggerimento delle sanzioni in cambio di restrizioni sul suo programma nucleare per garantire che non venga arricchito uranio sufficiente per sviluppare un’arma nucleare.
Giovedì scorso Washington ha esortato Teheran a rinunciare a ulteriori richieste che esulano dall’accordo. Era stato l’ex presidente Donald Trump a ritirare gli Stati Uniti dall’accordo nel 2018, imponendo sanzioni che hanno paralizzato la Repubblica Islamica; il successore Joe Biden è intenzionato a fare marcia indietro rispetto agli impegni assunti dal predecessore.
L’Iran e gli Stati Uniti si erano impegnati in precedenza in colloqui indiretti mediati dall’Ue a Doha con l’obiettivo di colmare il divario per ravvivare l’accordo, ma i colloqui non hanno dato risultati.