Aggiornato il 25/04/22 at 04:27 pm
di Shoreh Surme –Con la scusa di perseguire i combattenti curdi del partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), la Turchia sta facendo terra bruciata del Kurdistan dell’Iraq, cosa non molto differente di quello che sta facendo Vladimir Putin con Ucraina. Intensifica gli attacchi ai curdi della Siria e continua le operazioni militari nel Kurdistan Iracheno.
Ankara sta quindi usando la copertura della guerra in Ucraina per attaccare il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK).
L’esercito del “sultano – presidente” turco Recep Tayyip Erdogan ha infatti lanciato una serie di attacchi sul territorio nel Kurdistan dell’Iraq, guidato dal governo regionale del Kurdistan (KRG), non solo nel territorio del Kurdistan Siriano, per la precisione nel nord-est della Siria.
I quattro missili lanciati dell’esercito turco ieri hanno colpito la città curda di Kobane. Diversi civili sono stati feriti, secondo i rapporti locali. Come non bastasse, mercoledì un drone turco ha ucciso il co-comandante delle forze della milizia sostenuta dagli Stati Uniti a Kobane e altri due combattenti delle Unità di Protezione delle Donne (YPJ) a guida curda.
Il gruppo è una delle unità principali dei curdi in Siria, che riceve il sostegno dalla coalizione militare internazionale guidata dagli Stati Uniti nella lotta contro lo Stato Islamico, ancora attivo nella zona.
Nell’ultima settimana, dalle zone controllate dai turchi, l’artiglieria ha ripetutamente preso di mira Tal Tamr e Zarkan, uccidendo cinque persone e ferendone almeno altri dieci, secondo il Rojava Information Center.
Ankara considera i combattenti siriani sostenuti dagli Stati Uniti non scindibili dal Partito dei Lavoratori del Kurdistan, o PKK, un gruppo militante di sinistra con sede nelle montagne del vicino Iraq settentrionale.
I due condividono un’ideologia di base comune, ma le fazioni siriane insistono di non rappresentare una minaccia per la Turchia e hanno preso le distanze dal PKK. Gli Stati Uniti hanno negoziato un cessate-il-fuoco per fermare gli attacchi della Turchia contro i combattenti curdi siriani nel 2019, ma finora non c’è stata alcuna condanna o dichiarazione di preoccupazione da Washington sugli ultimi attacchi.
Erdogan continua offrirsi come mediatore della pace tra la Russia e Ucraina, ma sia in Turchia che nei paesi limitrofi continua a violare il diritto internazionale e la sovranità di Iraq e Siria.