Aggiornato il 31/01/21 at 08:07 pm
Panoramakurdo — Secondo un rapporto diffuso all’inizio di questa settimana da un’organizzazione per i diritti umani, almeno 877 civili sono stati arrestati nel corso del 2020 da parte dalle milizie sostenute dalla Turchia nella città di Afrin occupata dalla Turchia nel 2018.
Ciò avviene nonostante le promesse dell’opposizione siriana di indagare e fermare gli abusi da parte di gruppi sostenuti dalla Turchia nelle aree occupate dalla Turchia e dalle sue milizie proxy, come Afrin, Tal Abyad e Ras al-Ain (Serekaniye).
Per tutto il 2020, l’organizzazione Siriani per la Verità e Giustizia (STJ) hanno documentato gli arresti, le detenzioni e le sparizioni forzate perpetrato da gruppi armati e servizi di sicurezza – la polizia militare e dell’Esercito nazionale siriano (SNA)in tutta la regione curda Afrin compreso.
Sono passati tre anni da quando la Turchia e i gruppi sostenuti da Erdogan hanno lanciato la cosiddetta “Operazione Ramo d’Ulivo” il 21 gennaio 2018, d’allora Ankara ha compiuto una vera pulizia etnica