SIRIA. I CURDI LANCIANO L’ALLARME, ‘I MINORENNI DELL’ISIS NEI CAMPI ORA SONO MAGGIORENNI’ Pronti quindi ad entrare in azione e riprendere i combattimenti.

Aggiornato il 02/12/20 at 09:34 pm

di Shorsh Surme –Un alto funzionario del cantone curdo siriano del Rojava ha avvertito la comunità internazionale che lo Stato Islamico (Isis) si sta riorganizzando nei campi profughi, dove quelli che pochi anni fa erano ragazzini ora stanno diventando maggiorenni e sono pronti a combattere per il califfato.
Elham Ahmed, presidente del Comitato esecutivo del Consiglio democratico siriano (DSC), ha spiegato in un’intervista alla a Ronahi TV che “I figli dei terroristi dell’Isis stanno crescendo nei campi: allora quando furono catturati avevano 14 anni, ma ora hanno compiuto 18 o 19 anni. Sono diventati pericolosi e che possono aiutare Daesh (Isis) a rafforzarsi e riorganizzarsi, creando di nuovo una grande minaccia”.
Ricordiamo che i curdi, donne e uomini, hanno combattuto con tutte le loro forze l’Isis e proprio grazie a loro Stato Islamico ha subito la sconfitta perdendo il controllo di quasi il 90% del territorio che aveva occupato nell’estate 2014.
Migliaia di persone affiliate all’Isis sono state catturate dalle SDF (Forze democratiche siriane) guidate dai curdi. Le donne e i bambini sono raccolti nei campi di al-Hol e Roj ad Hasaka, mentre gli uomini sono in stato di prigionia.
Circa 68mia persone tra cui siriani, iracheni e stranieri, sono detenute nel campo di al-Hol. La maggior parte di loro sono mogli e figli dei membri dell’Isis. 43mia di loro sono bambini e circa 10mila soggetti dell’Isis sono detenuti nelle carceri del Rojava, sorvegliati dalle SDF con l’assistenza della coalizione anti-Isis guidata dagli Stati Uniti.
Un rapporto pubblicato all’inizio di questa settimana da un’organizzazione per i diritti umani con sede nel Regno Unito ha invitato i paesi europei di rimpatriare i propri cittadini.
Una delle ragioni principali per cui i paesi occidentali si rifiutano di attuare i rimpatri è la “paura” che alcuni di loro legati all’Isis possano essere assolti secondo loro leggi e per la mancanza di prove nei loro confronti.
L’Isis è attualmente più attivo al confine tra la Siria e l’Iraq, soprattutto nella provincia di Deir ez-Zor. Le operazioni congiunte tra le SDF e la Coalizione si svolgono quotidianamente nel tentativo di sedarne l’attività.

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