Aggiornato il 13/10/19 at 06:03 pm
di Shorsh Surme – Ieri è stata assassinata Hevrin Khalaf la politica curda, attivista per i diritti delle donne e segretario generale del Partito Futuro siriano.
Infatti un giornale turco vicino al regime di Recep Tayyip Erdogan nel pomeriggio di sabato ha confermato l’uccisione e ha salutato il fatto come uno dei successi nell’invasione in corso del nord della Siria da parte di Ankara, cominciata in seguito alla decisione di Washington di ritirare le proprie truppe dalla regione.
Una figura dell’opposizione turca in esilio, Tuna Beklevic, ha affermato che l’omicidio dell’importante leader curda ha mostrato che “il regime di Erdogan non è più solo una minaccia per la Turchia, ma per l’intera regione”.
Proprio alcuni giorni fa durante una conferenza stampa, tenuta nella città di Qamishlo, Khalaf aveva dichiarato che “i turchi hanno intenzione di occupare questa terra”, ricordando che sono state proprio le Forze Democratiche Siriane (SDF) a liberare nord-est della Siria da gruppi terroristici.
“Noi respingiamo queste minacce, soprattutto perché impediscono la nostra campagna per creare una soluzione alla crisi siriana”, aveva affermato Khalaf, “Per questo motivo, la comunità internazionale dovrebbe sostenere le persone che vivono in Siria per mantenere la sicurezza e non consentire alle forze turche di occupare il paese”.
Queste e altre parole, pronunciate dall’attivista Hevrin Khalaf poco prima dell’attacco turco a Rojawa, le sono costate la vita.
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