Aggiornato il 22/09/19 at 09:50 pm
di Shorsh Surme –Il presidente russo Vladimir Putin, quello turco Recep Tayyp Erdogan e l’iraniano Hassan Rohani si sono nuovamente incontrati per discutere della crisi siriana ma non del dramma umanitario che coinvolge la popolazione sottoposta ad 8 anni di guerra.
Durante il vertice trilaterale tenutosi ad Ankara i tre hanno messo a punto una serie di importanti accordi tra cui quello di creare un Comitato costituzionale siriano, come se fosse loro i veri padroni della Siria.
Il presidente russo Vladimir Putin ha detto ai giornalisti dopo l’incontro che l’elenco dei membri del comitato costituzionale “è stato pienamente concordato, con la partecipazione delle nazioni garanti del processo di Astana”. “Ora – ha aggiunto – è necessario garantire che il Comitato costituzionale inizi i suoi lavori a Ginevra il più presto possibile”.
Non dimentichiamo che questo è il quinto vertice tra la Russia, l’Iran e la Turchia, ma anche questa volta non vi sono stati passi concreti se non quelli di garantire il mantenimento dei rispettivi interessi in Siria.
Il primo vertice fu fatto a Sochi, in Russia, nel novembre 2017, e già allora si parlava di trovare una soluzione politica e diplomatica per la questione siriana, ma ne è conseguito che la Turchia ha cercato e cerca ancora oggi di strappare un pezzo di terra dalla Siria, che esattamente è il Kurdistan siriano, meglio conosciuto come Rojawa.
Alla fine del vertice in una dichiarazione congiunta i tre partecipanti hanno ribadito il loro fermo impegno per la “sovranità”, l’unità e l’integrità territoriale della Siria. Cosa che loro per primi hanno continuato a violare, andando contro il diritto internazionale con l’entrata militare in Siria, basti pensare all’occupazione turca della città curda di Afrin del gennaio 2018, o ai pasdaran iraniani che fanno sostanzialmente quello che vogliano in nome della fratellanza confessionale con il regime di Bashar al-Assad.
Il prossimo vertice di Russia, Iran e Turchia si svolgerà a Teheran, hanno affermato i leader delle tre nazioni.
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