Aggiornato il 31/10/18 at 09:51 pm
di Sadira Efseryan – La Turchia conferma di essere nell’imminenza di un attacco su vasta scala nel Kurdistan siriano e più precisamente in quell’area a est del fiume Eufrate che Erdogan considera di importanza strategica per la sicurezza della Turchia.
«Abbiamo finalizzato una strategia per una pulizia completa ed efficace dell’area a est del fiume Eufrate dove sono basate le milizie curde che minacciano la Turchia» ha detto ieri Erdogan parlando ai dirigenti del suo partito.
Il riferimento è alle Unità di protezione del popolo curdo siriano, meglio conosciute come YPG che attualmente occupano e difendono dall’ISIS l’area a est del Fiume Eufrate in stretta collaborazione con le forze armate americane.
Erdogan non sembra preoccupato della presenza di militari americani nella zona che vorrebbe attaccare, anzi, ha più volte fatto capire che l’esercito turco attaccherà quell’area a prescindere dalla presenza americana. «Presto ci abbatteremo su di loro con una forza completa ed efficace» ha ribadito il dittatore turco ai suoi uomini. In realtà l’attacco a est del fiume Eufrate è già iniziato da tempo. Da circa due settimane l’artiglieria turca martella le posizioni curde su alcune colline che si trovano in quell’area. L’aviazione turca ha colpito più volte le basi curde sfiorando più di una volta anche quelle americane. Un eventuale attacco al Kurdistan siriano rischia però di inasprire le già tese relazioni tra Ankara e Washington. Gli americani hanno circa 5.000 uomini nel Kurdistan siriano, uomini che hanno combattuto e stanno combattendo fianco a fianco delle milizie curde e che, a quanto sembra, non avrebbero intenzione di lasciare il Kurdistan siriano nelle mani di Erdogan. Sempre sperando che a Washington non cambino idea.
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