Aggiornato il 09/07/18 at 10:27 pm
Raccontare un progetto che vuole agevolare un rapido ritorno di tutti i mezzi di vita del cantone di Kobane, per individuare azioni utili a ridare vita e speranza a queste popolazioni che non si sono fatte piegare dalla violenza della guerra del fanatismo religioso e ancora vedono la possibilità di tornare a vivere dignitosamente nelle loro terre. È questo l’obiettivo dell’incontro di presentazione del progetto “Cooperation 4 Kobane: Ritorno a Kobane”, organizzato dalla Cooperativa Sociale Labirinto e da Reciproca onlus, che si svolgerà venerdì 13 luglio, alle ore 20:00 agli Orti Giulii di Pesaro, nell’ambito dello Zoe Microfestival.
Grazie al finanziamento della Fondazione “Wanda di Ferdinando”, il progetto, realizzato da associazione Reciproca, Noncello cooperativa sociale di Pordenone, Ufficio d’informazione del Kurdistan in Italia onlus, Kobane Reconstructio/Board (Comitato per la ricostruzione di Kobane), e Labirinto Cooperativa Sociale, ha acquistato presidi e forniture mediche da far arrivare a Kobane secondo le indicazioni del Kobane Reconstruction Board. Un’esperienza ancora in corso e aperta a ulteriori contributi che sarà illustrata, anche con il supporto di materiale audiovisivo, con l’intervento di Federica Panicali, presidente Fondazione Wanda di Ferdinando, Stefania Pensalfini, di Reciproca onlus, Ozlem Tanrikulu, Uiki Onlus, membro del Comitato Ricostruzione Kobané, Patrizia Fiocchetti, responsabile area Immigrazione e asilo della cooperativa Noncello, Carla Centioni, presidente dell’associazione Ponte Donna, e Stefano Mantovani, presidente di cooperativa Noncello.
A moderare l’incontro sarà Silvia Serini, docente di lettere, storica e saggista. Ha al suo attivo una monografia, due curatele, e svariate pubblicazioni su riviste storiche cartacee e online in cui si è occupata di storia culturale e di storia delle donne. Collabora con l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Forlì-Cesena ed è socia dell’associazione Clionet di cui è responsabile per le province di Pesaro-Urbino e Ancona.
Il concetto di “cooperazione diffusa” – sostiene Christian Gretter, cooperativa Labirinto, responsabile del progetto – supera la divisione tra cooperazione a livello locale e cooperazione internazionale e in particolare le cooperative sociali possono e devono essere vicine e solidali alle vittime di tutte le guerre, nell’analisi e nelle progettualità del modello organizzativo del confederalismo democratico, che tende a una società interetnica e interreligiosa, con un’attenzione particolare alle tematiche dell’emancipazione femminile. In tal senso vediamo anche le stesse radici, i valori della cooperazione sociale e la possibilità non solo di aiutare ma di imparare.
Fonte: vivere a pesaro
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