Obama: “Mai più errori di intelligence Contro Al Qaeda nuovi sistemi di difesa”

Aggiornato il 04/05/18 at 07:52 pm


WASHINGTON – Nella vicenda del fallito attentato al volo Delta a Natale “abbiamo commesso errori inacettabili. Non dovrà più accadere”. Barack Obama compare in tv al termine del vertice sulla sicurezza con i responsabili dell’amministrazione al rientro dalle vacanze alle Hawaii. E promette l’introduzione di nuove misure di sicurezza, personale meglio addestrato, ulteriori restrizioni alla possibilità di accesso al territorio americano. Ma anche la chiusura del campo di detenzione di Guantanamo, anche se ormai molti dei detenuti ancora lì rinchiusi dovrebbero rientrare in quello che appare sempre più come l’ultimo santuario di Al Qaeda: lo Yemen. Un discorso breve, con scarsi dettagli operativi ma un chiaro intento apologetico, pronunciato nel giorno in cui gli aeroporti americani continuano a reagire con allarme a ogni minimo segnale di pericolo.

L’errore. “Siamo determinati a smantellare le reti terroristiche una volta per tutte – ha detto Obama – L’intelligence e le agenzie per la sicurezza hanno lavorato bene smantellando complotti e salvando la vita di milioni di americani. Ma è evidente che il sistema ha mostrato una falla se è stato possibile che un attentatore sia salito su un aereo ed è mia responsabilità capire perché”. “Sappiamo che ci sono terroristi in Yemen pronti a colpire anche gli Usa – ha proseguito Obama – Non sapevamo della pericolosità di questo attentatore nello specifico, ma avevamo abbastanza informazioni per sventare un complotto, ma non sufficienti per metterlo nella lista di coloro a cui è vietato volare. E’ stato un errore: le agenzie avevano accesso alle informazioni ma non abbiamo lavorato nel modo giusto. Non possiamo sottovalutare questi dati: è inaccettabile. Dobbiamo agire velocemente, le vite degli americani sono in giocoLa sicurezza. “Ho ordinato la revisione del sistema di screening della sicurezza aerea anche in base alle nuove tecnologie – ha continuato il presidente Usa – Sarà rafforzato anche il sistema di sorveglianza dei terroristi nei loro paese, lo screening sugli esplosivi e la formazione del personale”. I rapporti su queste misure, ha concluso, saranno pubblicati nei prossimi giorni.

Il vertice, convocato da Obama fin dalla settimana scorsa, ha già avuto delle conseguenze dirette. In primo luogo sono state rafforzate le misure di sicurezza su tutti i voli in partenza per l’America, in particolare quelli che partono da 14 “Paesi di interesse”, come li hanno definiti gli Usa fornendone l’elenco (Cuba, Iran, Sudan, Siria, Afghanistan, Algeria, Arabia Saudita, Iraq, Libano, Libia, Nigeria, Pakistan, Somalia e Yemen). In secondo luogo è stata “profondamente” rivista e ampliata dalle autorità Usa la ‘no fly list’, la lista delle persone alle quali per gli Usa deve essere impedito l’accesso al volo. In terzo luogo gli aeroporti del mondo sono stati invitati a introdurre body scanner capaci di ‘vedere’ sotto i vestiti. L’Italia ha detto sì, con il ministro degli Esteri Franco Frattini che l’ha definita una misura necessaria, così come la Gran Bretagna (i primi body scanner totali saranno operativi a Heathrow tra tre settimane). Anche Canada e Olanda hanno già dato il loro assenso di massima.Al Qaeda. “L’organizzazione terroristica si aggiorna e si adatta. Cercano nuove partnership, nuovi paradisi e noi dobbiamo toglierglieli. Dobbiamo avere aeroporti più sicuri, sistemi di protezione più efficaci e personale in grado di lavorare più velocemente”.

Il vertice. Alla riunione erano presenti i vertici del governo in tema di sicurezza: i ministri della Difesa, Robert Gates, degli Esteri, Hillary Clinton, della Sicurezza interna, Janet Napolitano, della Giustizia, Eric Holder, dell’Energia, Steven Chu; i direttori della Cia, Leon Panetta, dell’ FBI, Robert Mueller, dell’Intelligence, Dennis Blair. Quindi i responsabili delle principali agenzie di sicurezza impegnate nella lotta al terrorismo, da Keith Alexander, direttore della National Security Agency (NSA), a Micheal Leter, direttore del National Counterterrorism Center.

Ad ascoltare le loro ragioni, e certamente le loro spiegazioni su come sia stato possibile che, nonostante il loro lavoro, il giovane nigeriano Umar Faruk Abdulmutallab alla vigilia di Natale sia riuscito ad imbarcarsi sul un aereo diretto in America portando con sè esplosivo “invisibile” ai controlli, ci sono insieme ad Obama due delle persone a lui più vicine in tema di lotta al terrorismo: John Brennan, suo consigliere personale, e il generale James Jones, consigliere per la Sicurezza della Casa Bianca.

Il coordinamento tra le agenzie. Le indagini sul volo Amsterdam-Detroit devono essere una sorta di punto di partenza per mettere a punto un nuovo modello di coordinamento tra le diverse agenzie. Che, a loro volta, devono coordinarsi al meglio con i partner internazionali. Per sapere in tempo reale, ad esempio, che Abdulmutallab quando si è imbarcato ad Amsterdam per Detroit, era giunto nello scalo di Schipol avendo già con sé l’esplosivo, come accertato dalle autorità olandesi a poche ore dal vertice di Washington.

Le indagini. Umar Farouk Abulmutallab, intanto, sta fornendo all’Fbi “informazioni di intelligence utili”, ha detto oggi il portavoce del presidente Obama, Robert Gibbs, a poche ore dalla conclusione del vertice sulla sicurezza alla Casa Bianca. Il ragazzo, ha dichiarato Gibbs, “ha passato alcune ore con gli investigatori dell’Fbi, durante le quali abbiamo raccolto informazioni utili e utilizzabili”.

La procura olandese. Gli investigatori della procura olandese dopo aver esaminato 200 ore di riprese delle telecamere di sorveglianza dello scalo di Schiphol sono giunti alla conclusione che Abulmutallab non ha ricevuto da un complice l’esplosivo all’aeroporto di Amsterdam come si era ipotizzato inizialmente, ma lo portava già nascosto su di sé sin dal volo proveniente dalla Nigeria. Il 23enne nigeriano è rimasto un’ora in transito nello scalo, dove era arrivato a bordo di un’auto della compagnia aerea olandese Klm, hanno chiarito gli investigatori. Le indagini stanno proseguendo con l’interrogatorio di persone che sono entrate in contatto con il ragazzo da quando si è imbarcato in Nigeria, sia passeggeri che addetti ai controlli di sicurezza dell’aeroporto di Lagos.

Gli allarmi. Un cane poliziotto ha annusato qualcosa di sospetto in un bagaglio in transito nell’aeroporto di Minneapolis. Per precauzione la polizia ha ordinato l’evacuazione parziale di uno dei terminal, il Lindbergh. La situazione è quasi subito tornata alla normalità e si esamina solo la valigia sospetta.

E’ durato invece un paio d’ore l’allarme allo scalo californiano di Meadows Field a Bakersfield, dove è stata trovata una borsa sospetta con “materiale pericoloso”, ma “non una bomba”. Suzanne Trevino, portavoce dell’agenzia per la sicurezza del volo Usa, (Tsa), ha reso noto che la scoperta è stata fatta durante i controlli: dal bagaglio è fuoriuscita una sostanza liquida sospetta, non ancora identificata, che ha “contaminato due agenti della Tsa”. Il proprietario della borsa è stato arrestato e i voli sono stati immediatamente bloccati. Le autorità hanno poi precisato che l’episodio non pare in alcun modo legato al terrorismo.

fonte: La Repubblica

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*