Aggiornato il 03/05/18 at 04:31 pm
di ShorshSume
Mohammad Sadiq Kaboudvand è un attivista curdo per i diritti umani. Sta morendo nel carcere iraniano di Evin, a Tehran, dove …..
è in sciopero della fame. Kaboudvand, sia come giornalista sia come segreterio dell’organizzazione per i diritti umani in Kurdistan, è stato arrestato nel luglio 2007 e condannato a 11 anni reclusione dal Tribunale rivoluzionario con la solita accusa di “atti contro la sicurezza”.
Domenica scorsa sono giunte notizie drammatiche dalla moglie di Kaboudvand, Parinaz Baghban Hassani, la quale aveva detto che Kaboudvand era svenuto a causa di un improvviso calo di pressione e che doveva essere ricoverato al Taleqani Hospital di Tehran; i medici hanno detto ai familiari che Kaboudvand stava rischiando un attacco cardiaco e che doveva essere ricoverato nel reparto di terapia intensiva, cosa che ancora non è avvenuta. La signora Hassani ha fatto un appello all’Alto commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani al fine di avviare un’azione efficace per garantire il rilascio dei prigionieri politici in sciopero della fame, come Mohammad Kaboudvand.
La cosa più grave è che l’attivista curdo Kaboudvand sta perdendo anche il figlio 22enne malato di cancro, che ha bisogno di vedere il padre, ma la direzione del carcere ha negato qualsisi visita al figlio malato. Questo è l’Iran degli ayatollah che i paesi dell’occidente in primis gli Stati Uniti d’America fanno a gara per siglare affari milionari.
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