Aggiornato il 03/05/18 at 04:39 pm
di Shorsh Surme
Ancora morte e distruzione a Kobane, nel Kurdistan Siriano (Kurdistan Rojawa), la città martoriata per mano dei tagliagole e assassini dell’Isis. Infatti dopo 4 mesi della sua liberazione la cittadina curda di nuovo è stata attacata ….. alle 4 del mattino di giovedì 25 giugno dai fanatici dell’Isis, i quali hanno potuto attraversare il confine grazie all’aiuto dei militari turchi.
I terroristi indossavano le uniformi dei combattenti curdi del partito Unità di Protezione Popolare (in curdo: Yekîneyên Parastina Gel, Ypg) e, una volta entrati, hanno attaccato le postazioni dei combattenti curdi.
I morti accertati finora sono 45 sia nella città di Kobane che nei villaggi limitrofi. Nel villaggio di Berxbatan sono molto pesanti i combattimenti tra i membri del Ypg e i terroristi di Isis. E’ al momento difficile sapere quanti civili sono stati uccisi finora.
La cosa che colpisce è l’ambiguità della Turchia, paese membro della Nato e del Consiglio di Sicurezza d’Europa: ha sempre aiutato sotto banco i criminali dell’Isis in chiave anti-curda e non solo. Il sultano Erdogan, il quale ha il timore dell’instaurazione di uno stato curdo nel Kurdistan siriano, a due passi del Kurdistan della Turchia (Kurdistan del Nord), si è reso evidentemente disposto a tutto.
Ora l’occidente democratico non può più esimersi nel dare il suo contributo, cioè nel difendere i curdi che da un anno stanno combattendo da soli gli assassini dell’Isis.
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