Aggiornato il 03/05/18 at 04:40 pm
Al Circolo culturale Barrio di Campagnola martedì 4 novembre alle 18.30 si parla della resistenza curda e dei tre cantoni di Rojava ai fondamentalisti dell’Isis, con la partecipazione di Fabio Clerici di Rete Kurdistan Italia e i Kara Gunes: musicisti e attivisti per i diritti del popolo curdo……… Fabio appena tornato dal confine di Suruc-Kobane, racconta l’incontro con i profughi curdi in Turchia con il sostegno musicale dei Kara Gunes, uno dei gruppi più apprezzati e conosciuti della scena underground e radicale di Istanbul e della Turchia, impegnato anche nella rivolta di Gezi park e nella difesa dei diritti del popolo kurdo.
Alla serata viene proiettato anche il video intervento di Gilberto Pagani, avvocato dei 40 curdi accusati di terrorismo in Italia a causa dell’assurdità per cui il PKK è considerato organizzazione terroristica, mentre è il principale oppositore di Isis sul campo.
Kobane è assediata, circondata, affamata, ma non è sola: in Kurdistan settentrionale e in tutta la Turchia si è accesa una rivolta che vede contrapposti i curdi e gli attivisti della sinistra radicale contro gli estremisti islamici.
In tutta Europa il 1 novembre sono scese in piazza le comunità curde, accompagnate da attivisti e assieme hanno assediato i consolati turchi, riempito piazze e vie, persino occupato il Parlamento Europeo.
A Kobane si combatte per l’umanità, per evitare l’ennesimo eccidio sotto gli occhi del mondo, per evitare che la cancellazione di una città sia il terreno di scambio e di sfida tra potentati regionali e globali: califfi, emiri, ayatollah, presidenti a vita, fondamentalisti islamici, ebrei e cristiani che combattono guerre per procura sulla pelle degli abitanti del Medio Oriente.
Ma non è solo questo che significa Kobane. Nel Rojava, ovvero nel Kurdistan occidentale (siriano) è stata dichiarata l’autonomia da parte di una autogoverno basato sul confederalismo democratico, quella regione è diventata una sperimentazione innovativa, multietnica, democratica, popolare.
Una spina nel fianco di tutti i poteri e i fondamentalismi che vorrebbero fare del Medio Oriente terreno di conquista dei propri interessi, trascinandolo in un nuovo Medio Evo, allargando i confini del proprio Stato Nazionale, oppure alimentando odi settari nel nome della religione e della discendenza etnica.
La sperimentazione del Rojava è basata sull’autonomia di 3 cantoni che non ambiscono a costruire uno Stato nazionale, ma a realizzare forme di autogoverno basate su principi ecologisti, femministi, socialisti e di democrazia radicale.
In ognuno dei molteplici livelli assembleari che compongono, sin dalla piccole aggregazioni di vicinato, fino al governo del cantone è garantita la rappresentanza di machi e femmine, così come di curdi e assiri, siriaci,.
Venerdì 7 novembre sempre al Barrio alle 21 va in scena Il ritorno. Giustino il partigiano: la storia di Pietro Parisi “Brindisi”, il maratoneta della Valle D’Itria.
Ideato e scritto da Salvatore Arena, l’ attore narrante Massimo Zaccaria e la consulenza musicale di Monica Andolina
Un uomo attraversa la seconda guerra mondiale. Con la divisa da partigiano. Attraversa la guerra e ne resta macchiato.
Giustino è un uomo semplice, è prima soldato imboscato allo spaccio, in una caserma di Torino. Poi si ritrova partigiano, per vendetta, in nome del suo amico ucciso dai nazisti, il suo migliore amico,in nome di una libertà appena conosciuta poi desiderata, cercata, fortemente voluta. Si è combattenti sulle montagne. Si è combattenti. E ci si innamora anche. Si mangia quello che si può, quello che si trova quello che ci portano. Lontano dal caldo, dentro un freddo che ti divora l’anima in attacchi mordi e fuggi, con azioni coraggiose contro le caserme, con azioni di disturbo sulle linee ferrate, ai pali della luce, senza tempo di dormire, con il tempo appena per ricaricare forse, per attaccare e ancora attaccare senza pensare a niente senza pensare che la morte è lì a raccogliere le vite di chiunque senza giudizio, senza discriminare. La morte non vede divise, non vede giusto o sbagliato.
Sabato 8 novembre ore 21 serata in musica con Angela Pavesi in arte Angie e il suo repertorio vario di early blues, gospel, murder ballads & cheatin’ songs!
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