Aggiornato il 03/05/18 at 04:32 pm
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INEVRA (Reuters) – Migliaia di profughi siriani ieri sono entrati nella regione del Kurdistan, nel nord dell’Iraq, attraverso un nuovo valico alla frontiera. Lo riferiscono oggi le Nazioni Unite……. Tra i 5.000 e i 7.000 profughi hanno fatto seguito a un primo gruppo di 750 persone che ha attraversato la frontiera su un ponte a Peshkhabour, sul Fiume Tigri, e intere famiglie sono state viste scendere da una serie di autobus sul lato siriano del confine, dice l’Onu.
“Migliaia di siriani sono entrati nel nord dell’Iraq ieri in un improvviso, massiccio movimento”, ha detto in un briefing a Ginevra Adrian Edwards, portavoce dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr).
Per lo più si tratta di famiglie con donne, bambini e anziani, in gran parte da Aleppo, Hassakeh e altre aree della Siria in cui si è intensificata la guerra civile, che ormai è al terzo anno e ha prodotto finora quasi 2 milioni di profughi all’estero.
Ci sono già oltre 150.000 rifugiati siriani registrati in Iraq secondo l’Unhcr, che ha chiesto a tutti i Paesi limitrofi di tenere aperte le frontiere.
Il confine tra Siria e Iraq è quasi completamente chiuso da quando le autorità del governo regionale curdo hanno bloccato il passaggio il 19 maggio, a parte in un singolo punto ad Al-Wahid, nella provincia di Anbar.
Ad alcuni profughi siriani è stato concesso l’ingresso da metà luglio per ragioni di riunificazione familiare o seri motivi umanitari, ha aggiunto Edwards.
Rispondendo a una domanda sulla crescente insicurezza in Iraq dopo un’ondata di violenze confessionali, Edwards ha detto: “Il Kurdistan resta relativamente sicuro e stabile, comunque le tensioni stanno crescendo in vista delle prossime elezioni e per altri fattori interni. Questo impatta sul nostro programma di aiuti in Iraq, ma è la regione in cui sono entrati più profughi”.
Il flusso complessivo di profughi siriani è calato drasticamente dopo un picco all’inizio dell’anno, quando 5.000-8.000 persone attraversavano la frontiera ogni giorno per recarsi nei Paesi vicini, secondo l’Unhcr.
L’agenzia sta monitorando anche i disordini in Egitto, dove sono registrati 107.000 rifugiati siriani, anche se il governo stima che il numero reale si avvicini ai 250.000, spiega Edwards.
INEVRA (Reuters) – Migliaia di profughi siriani ieri sono entrati nella regione del Kurdistan, nel nord dell’Iraq, attraverso un nuovo valico alla frontiera. Lo riferiscono oggi le Nazioni Unite……. Tra i 5.000 e i 7.000 profughi hanno fatto seguito a un primo gruppo di 750 persone che ha attraversato la frontiera su un ponte a Peshkhabour, sul Fiume Tigri, e intere famiglie sono state viste scendere da una serie di autobus sul lato siriano del confine, dice l’Onu.
“Migliaia di siriani sono entrati nel nord dell’Iraq ieri in un improvviso, massiccio movimento”, ha detto in un briefing a Ginevra Adrian Edwards, portavoce dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr).
Per lo più si tratta di famiglie con donne, bambini e anziani, in gran parte da Aleppo, Hassakeh e altre aree della Siria in cui si è intensificata la guerra civile, che ormai è al terzo anno e ha prodotto finora quasi 2 milioni di profughi all’estero.
Ci sono già oltre 150.000 rifugiati siriani registrati in Iraq secondo l’Unhcr, che ha chiesto a tutti i Paesi limitrofi di tenere aperte le frontiere.
Il confine tra Siria e Iraq è quasi completamente chiuso da quando le autorità del governo regionale curdo hanno bloccato il passaggio il 19 maggio, a parte in un singolo punto ad Al-Wahid, nella provincia di Anbar.
Ad alcuni profughi siriani è stato concesso l’ingresso da metà luglio per ragioni di riunificazione familiare o seri motivi umanitari, ha aggiunto Edwards.
Rispondendo a una domanda sulla crescente insicurezza in Iraq dopo un’ondata di violenze confessionali, Edwards ha detto: “Il Kurdistan resta relativamente sicuro e stabile, comunque le tensioni stanno crescendo in vista delle prossime elezioni e per altri fattori interni. Questo impatta sul nostro programma di aiuti in Iraq, ma è la regione in cui sono entrati più profughi”.
Il flusso complessivo di profughi siriani è calato drasticamente dopo un picco all’inizio dell’anno, quando 5.000-8.000 persone attraversavano la frontiera ogni giorno per recarsi nei Paesi vicini, secondo l’Unhcr.
L’agenzia sta monitorando anche i disordini in Egitto, dove sono registrati 107.000 rifugiati siriani, anche se il governo stima che il numero reale si avvicini ai 250.000, spiega Edwards.
su www.twitter.com/reuters_italia
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