Aggiornato il 03/05/18 at 04:33 pm
di Ferdinando Calda
Sale la tensione armata tra il governo di Baghdad e le autorità del Kurdistan iracheno. La scorsa settimana migliaia di truppe curde (i Peshmerga) si sono schierate nella zone settentrionale di Tuz Khurmatu, città contesa a una novantina……… di chilometri a sud di Kirkuk, anche se sembra che la maggior parte si siano successivamente ritirate. Venerdì scorso un uomo è rimasto ucciso in città nel corso di quello che sembrerebbe essere stato uno scontro a fuoco tra i militari iracheni e le truppe curde. Mentre il governo di Baghdad ha inviato i carri armati nella zona. Lunedì il primo ministro iracheno Nuri al Maliki ha lanciato un avvertimento alle autorità del Kurdistan, intimando ai peshmerga di “non cambiare le loro posizioni o di avvicinare le forze armate” di Baghdad. Nelle scorse settimane al Maliki ha accusato i curdi di essere intenti a procurarsi armamenti pesanti, compresi carri armati e artiglieria, provenienti dai vecchi arsenali di Saddam Hussein.
La tensione militare tra il Kurdistan e il governo centrale di Baghdad, alimentata dalla diatriba sulle vendite del greggio e dalle dispute territoriali intorno alla regione di Kirkuk ricca di petrolio, è cresciuta dopo questa estate, quando il governo di Baghdad ha costituito un nuovo comando delle forze armate centrali per il controllo delle regioni del nord-est, compreso il territorio del Kurdistan. Una decisione che ha scatenato le proteste dei curdi, che vedono mal volentieri la presenza di truppe dell’esercito governativo nella loro regione autonoma. “Non vi sono restrizioni ai movimenti dell’esercito iracheno (…) e nessuno ha il diritto di opporsi a questo”, ha avvertito al Maliki in una recente intervista. Dal canto suo, il presidente del Kurdistan Massud Barzai ha ordinato ai peshmerga di “non cadere nelle provocazioni”, ma anche di “essere pronti a reagire ad ogni azione aggressiva”.
Per cercare di scongiurare uno scontro armato in un momento particolarmente delicato per l’Iraq (già agitato da violente divisioni settarie tra sunniti e sciiti), in questi giorni anche una delegazione statunitense è arrivata a Erbil, capitale del Kurdistan, per chiedere alle autorità irachene e curde di ritirare le proprie truppe e avviare una trattativa politica. Nel frattempo, sempre a Erbil, sono in corso delle consultazioni tra il presidente iracheno Jalal Talabani (curdo) e Barzani.
fonte:rinascenta.eu
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