Aggiornato il 03/05/18 at 04:38 pm
È proseguito per tutto il fine settimana l’ammassamento di truppe lungo il ‘confine’ che divide l’Iraq dalla regione autonoma del Kurdistan……… Lo riferiscono fonti locali e internazionali, precisando che, nonostante i tentativi di mediazione in corso e gli sforzi per far rientrare la crisi, la tensione nella zona nord dell’Iraq è molto alta.
Tanto fonti curde quanto fonti irachene hanno confermato l’invio massiccio di rinforzi nella provincia di Salahudin. Più precisamente i curdi avrebbero rinforzato le proprie posizioni nei pressi della città di Tuz Kurmato, 200 chilometri a nord di Baghdad, e allestito nuove posizioni sulle montagne ad est di Kirkuk. Dall’altro lato le forze irachene hanno continuato ad ammassare uomini e mezzi lungo una frontiera invisibile di 180 chilometri che corre dalla città di Khanaqin, nell’est dell’Iraq fino alle aree a nord di Kirkuk.
Secondo dichiarazioni del vice-ministro curdo delle quesitoni militari, le truppe curde resteranno sulle loro posizioni finchè i soldati iracheni non indietreggieranno.
Proprio oggi è previsto un incontro al ministero della Difesa iracheno dove rappresentanti delle due parti terranno un incontro tecnico e militare.
Ad aver organizzato una mediazione è stato il presidente del parlamento iracheno Osama al-Nujaifi, che nel fine settimana ha parlato sia col primo ministro iracheno Nuri al-Maliki che con il leader curdo Massoud Barzani.
L’ultima impennata di tensione, che ha radici antiche, è iniziata dopo che il governo centrale ha deciso la creazione di un nuovo comando militare, denominato Comando per le operazioni del Tigri con lo scopo di controllare la sicurezza nelle aree contese delle province di Kirkuk, Diyala e Salahudin.
fonte:Atlasweb
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