Aggiornato il 03/05/18 at 04:36 pm
(Aki) – “Una fatwa che vieti esplicitamente lo spargimento del sangue degli innocenti e di danneggiare i loro beni”. E’ questa la richiesta avanzata dai vescovi caldei dell’Iraq agli ulema musulmani, in occasione del loro incontro mensile presso la sede vescovile di Erbil, nel Kurdistan iracheno. Come riferisce il sito ‘Ankawa.com’, i vescovi si sono detti “sconvolti” di fronte alla carneficina avvenuta il primo novembre a Baghdad nella Chiesa di Nostra Signora della Salvezza, che ha causato oltre 50 morti e decine di feriti, e per gli altri episodi di violenza che hanno colpito di recente la comunità cristiana irachena, soprattutto nella città di Mosul.
I prelati hanno quindi auspicato che le più alte autorità religiose musulmane del Paese emanino un editto religioso contro lo spargimento di sangue innocente per prevenire altre azioni di questo genere. Quanto all’offerta di alcuni Paesi di accogliere gruppi di cristiani come rifugiati, i vescovi riuniti a Erbil hanno sottolineato l’importanza di “salvaguardare e consolidare la presenza storica dei cristiani” in Iraq, precisando che “se emigrassero, se ne andrebbe anche il ricco patrimonio di cui sono depositari”. In questa ottica, gli esponenti della Chiesa caldea hanno rivolto un appello ai “cristiani benestanti che vivono nei Paesi della diaspora”, affinché “investano nella regione per creare opportunità di lavoro per i loro fratelli”.
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