Aggiornato il 03/05/18 at 04:37 pm
La Federazione internazionale dei giornalisti prende pubblicamente posizione contro l’Iran per l’atteggiamento del governo nei confronti dei media e degli operatori dell’informazione. 28 settembre – Il governo di Teheran perseguita i giornalisti, li fa arrestare e condannare con accuse inventate e motivazioni inconsistenti al solo scopo di farli tacere, lasciandoli marcire in carcere per anni. Numerosi i casi di ingiustizia, tra cui spicca la recente sentenza ai danni Emad Baghi, giornalista, scrittore e attivista dei diritti umani. Baghi, con una condanna a sei anni di reclusione al momento sospesa in attesa dell’appello, è finito nel mirino dell’autorità per un’intervista del 2007 all’ayatollah Hoseyn Ali Montazeri per il canale televisivo del servizio persiano della BBC. Alla morte di Monatazeri nel dicembre del 2009 l’emittente ha poi ritrasmesso l’intervista. “La sentenza è completamente ingiustificata – denuncia il segretario generale della Federazione internazionale dei giornalisti – e dimostra solo che il regime di Teheran rimane focalizzato nel rendere la vita difficile alle voci indipendenti e dissidenti nel giornalismo. Ai giornalisti deve essere permesso di cercare le opinioni di tutte le parti nella società, incluse quelle di quanti possono non concordare con il governo. La persecuzione dei nostri colleghi in Iran si controbilancia solo con la solidarietà della comunità globale dei giornalisti. Noi ci impegniamo a difendere i nostri colleghi e non avremo pace finché tutti i giornalisti detenuti in Iran saranno liberati e tutti gli esiliati potranno tornare a casa”.
Fonte:ISF
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