Iran: Teheran potrebbe costruire missile nucleare

Aggiornato il 03/05/18 at 04:37 pm


di Ferdinando Pelliccia

eheran in sei mesi, da febbraio alla fine di agosto scorso , ha prodotto 22 kg di uranio arricchito ad oltre il 20 per cento nell’impianto di Natanz. “L’Iran forse in segreto sta lavorando allo sviluppo di un missile in grado di trasportare un ordigno nucleare”. E’ questa la preoccupazione espressa in un recente rapporto prodotto dall’Agenzia atomica internazionale dell’ONU, Aiea. Un progetto che le autorità di Teheran stanno conducendo nonostante il regime di sanzioni impostogli da anni dall’ONU. Nel documento l’Aiea sottolinea anche la sua contrarietà alle ripetute obiezioni di Teheran sulla scelta degli ispettori ONU, a due dei quali è stato impedito l’accesso nel Paese lo scorso mese di giugno. Da anni è in corso un duro braccio di ferro tra Iran e comunità internazionale, ONU in testa, sul contestato programma di arricchimento di Uranio che il regime degli Ayatollah sta conducendo. Di fatto il rapporto Aiea confermerebbe i timori sui reali scopi del programma nucleare iraniano. Per i Paesi occidentali è per scopi militari e chiedono uno stop all’arricchimento e una piena cooperazione con l’Aiea, mentre Teheran si affanna ad affermare che è solo per scopi civili. Alla comunità internazionale appare difficile credere però, che uno dei Paesi più ricci di petrolio del mondo abbia necessità di ricorrere a fonte energetiche alternative e tantomeno nucleari. Nel frattempo, una quarta tornata di sanzioni è stata decisa lo scorso giugno dal Consiglio di sicurezza. Alle misure si sono aggiunge anche sanzioni unilaterali imposte da Unione europea, Ue, e USA. Tutte le risoluzioni sono state finora sempre disattese da Teheran. Dal rapporto emerge che Teheran in sei mesi, da febbraio alla fine di agosto scorso , ha prodotto 22 kg di uranio arricchito ad oltre il 20 per cento nell’impianto di Natanz. Fino a febbraio Teheran era riuscito solo ad arricchire l’uranio al 5 per cento. Ufficialmente il materiale fissile arricchito al 20 per cento dovrebbe servire per un reattore di ricerca medica di Teheran, per sviluppare isotopi necessari a radiografie e radioterapie. Questo anche se risulta che vi sia stato un calo del numero di centrifughe necessarie per l’arricchimento dell’Uranio. Il loro numero è fermo a oltre 3500. Il processo dell’arricchimento di uranio è uno dei passaggi fondamentali della produzione dell’atomica iraniana. Per essere idoneo a produrre ordigni atomici l’uranio deve essere arricchito al 90 per cento. Il rapporto verrà portato all’attenzione dei board, il consiglio dei 35 governatori dell’Aiea, in programma la prossima settimana a Vienna. Sempre nella capitale austriaca a fine settembre si terrà invece l’annuale conferenza autunnale dell’Agenzia ONU. Lo scorso anno, a ottobre, l’Iran e le potenze occidentali avevano siglato proprio a Vienna un accordo per scambiare 1,2 tonnellate di uranio iraniano al 5 per cento con 20 kg barre di combustibile fissile al 20 per cento per il rettore medico di Teheran. Russia e Francia si erano offerte di convertire in barre l’uranio iraniano. Il regime degli Ayatollah però, fece saltare l’accordo per poi, riproporlo con la mediazione di Brasile e Turchia per poi, farlo naufragare nuovamente.
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