Aggiornato il 03/05/18 at 04:37 pm
Washington, 28 ago. (Ap) – “Alla fine, quello che è importante è che la guerra sta terminando. Come ogni nazione sovrana e indipendente, l’Iraq è libero di assumere le sue decisioni sul proprio futuro. Ed entro la fine del prossimo anno, tutti i nostri soldati saranno ritornati”, ha sottolineato il presidente. Obama ha colto ancora una volta quest’occasione per persuadere i suoi connazionali a onorare i soldati che sono stati in missione in Iraq, partecipando all’operazione lanciata ieri dalla Casa Bianca – “Ciao ai soldati” – attraverso i siti internet di social network come YouTube, Facebook, Flickr o Twitter.
Feroce critico della guerra in Iraq da prima che iniziasse, nel marzo 2003, Obama ha sempre effettuato un distinguo nei suoi discorsi tra la decisione politica di inviare i soldati nel Paese, presa dal suo predecessore repubblicano George W. Bush, e l’impegno dei soldati sul campo. “Nel nostro Paese si è articolato un vigoroso dibattito sulla guerra in Iraq. Ci sono patrioti che hanno sostenuto” l’invasione dell’Iraq “e patrioti che si sono opposti”, aveva riconosciuto il presidente il 2 agosto durante un discorso davanti a ex combattenti mutilati ad Atlanta (Georgia, sudest). “Ma non ci sono mai stati contrasti tra noi per sostenere più di un milione di americani in uniforme che hanno servito” gli Stati Uniti in Iraq”, aveva aggiunto, giurando che “ogni americano in uniforme deve saperlo: ci prenderemo cura di voi quando ritornerete”.
Obama ha ribadito oggi questo impegno
(Ap)
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