Aggiornato il 03/05/18 at 04:37 pm
Le dure sanzioni inflitte all’Iran sembrano aver dimezzato nel mese di luglio le importazioni di petrolio della repubblica islamica. Lo ha rivelato, come riferisce il Financial Times in terza pagina nell’edizione odierna, l’Agenzia internazionale dell’energia (Aie). Di conseguenza, Teheran è stata costretta a pagare un sovrapprezzo del 25 per cento rispetto ai prezzi di mercato per le sue forniture di greggio, dal momento che molte compagnie sono riluttanti a rifornire il Paese.
A giugno l’amministrazione Obama ha varato le nuove misure contro l’Iran, che vanno decisamente oltre le precedenti imposte da Washington e Nazioni Unite che penalizzavano tutte le società fornitrici di petrolio al Paese. Malgrado l’Iran sia uno dei più importanti produttori di petrolio mondiali, ha gravi lacune a livello di raffinazione per poter far fronte alle richieste di petrolio interne: per questo è costretto a importare il 40 per cento circa dei suoi consumi interni di greggio.
L’Aiea, l’organizzazione internazionale per il coordinamento delle politiche energetiche con sede a Parigi, ha spiegato che le sanzioni – in particolare quelle entrate in vigore nell’Ue lo scorso mese – stanno influenzando le importazioni iraniane
(Apcom)
Lascia un commento