Aggiornato il 03/05/18 at 04:37 pm
L’ex premier iracheno in un’intervista ad Aki: “I reparti speciali iraniani sono contro la formazione di un governo nazionale forte, democratico, non confessionale e che rifletta l’unità del Paese” e ”Usa e comunità internazionale hanno una posizione poco chiara” “I reparti speciali iraniani, le cosiddette ‘Brigate al-Quds’, hanno in mano il dossier iracheno e sono contro la formazione di un governo nazionale forte, democratico, non confessionale e che rifletta l’unità del Paese. Di conseguenza, sono contro il candidato premier di Iraqiya”. E’ quanto ha dichiarato l’ex premier iracheno Iyyad Allawi, leader della lista ‘Iraqiya’ che ha vinto le ultime elezioni parlamentari del 7 marzo, in un’intervista rilasciata ad AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL. Le sue sono frasi dirette ad attaccare l’intervento dei Pasdaran nella scena politica irachena e che confermano il timore di molti analisti arabi circa l’aumento di potere che l’Iran potrebbe assumere in Iraq sfruttando il vuoto politico attuale.
L’ex premier, determinato a trovare una soluzione all’impasse creatasi dopo il voto, si è poi detto “pronto a rinunciare alla carica di candidato premier a favore di qualunque altro esponente di Iraqiya. Questa lista ha vinto le elezioni e non vedo perché il primo arrivato debba fare rinunce a favore del secondo classificato”. Il riferimento è alla Coalizione dello Stato di Diritto di Nuri al-Maliki, il secondo partito maggiormente votato dagli elettori. “La via per risolvere la crisi è chiara e sancita nella Costituzione irachena”, ha aggiunto Allawi.
Tra i motivi che stanno ritardando la formazione dell’esecutivo iracheno, il leader di Iraqiya cita il fatto che “non esiste tra un blocco e l’altro un consistente divario di voti che determini un numero decisamente differente di deputati”. Ma anche “la richiesta della Coalizione dello Stato di Diritto di ricontare i voti a Baghdad” e “l’aperta intromissione degli apparati di intelligence iraniani contro Iraqiya e contro di me personalmente”, oltre alla “posizione poco chiara degli Stati Uniti e della comunità internazionale” a riguardo. Quanto ai paesi arabi, questi “sosterranno l’Iraq attraverso gli investimenti. E’ ciò che ho sentito dai leader arabi, da quelli turchi e anche da alcuni leader europei”, ha detto Allawi.
“Siamo a favore di qualunque relazione basata sulla chiarezza e che miri all’interesse generale dell’Iraq”, ha proseguito Allawi. A commento della dichiarazione rilasciata domenica dal presidente regionale del Kurdistan iracheno Massoud Barzani, secondo cui “nulla impedisce a Nuri al-Maliki di assumere un secondo mandato come premier”, Allawi ha affermato che “i curdi, e in particolare Barzani, non si schiereranno con una parte contro l’altra”.
Fonte: (Adnkronos/Aki)
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